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Marche soffocate dallo smog:
Ancona al limite per l’ozono,
Pesaro maglia nera pm10

REPORT - Il consueto studio di Legambiente Mal'Aria restituisce la mappa degli sforamenti registrati dalle centraline Arpam. Il capoluogo pesarese al penultimo posto delle città fuorilegge per le polveri sottili e nei primi 29 giorni di gennaio Ancona ha già sgarrato 7 volte

Un’immagine del traffico al centro di Ancona (foto d’archivio)

 

Il 2017 si chiude ancora nella morsa dello smog. Ed il 2018 non sembra dare segnali più positivi. È quanto emerge da Mal’Aria L’Europa chiama, l’Italia risponde?, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane che Legambiente presenta oggi alla vigilia del vertice di Bruxelles sulla qualità dell’aria.

Nelle Marche, in particolare, la maglia nera per lo sforamento del limite annuo di polveri sottili troviamo va a Pesaro (via Scarpellini), che si classifica penultima tra le 39 città fuorilegge italiane con 38 giornate oltre il limite dei valori consentiti dalla legge di 50 microgrammi/metro cubo per un massimo di 35 giorni all’anno. Ancona si attesta sui 18 sforamenti rilevati dalla centralina Arpam della Cittadella nel 2017, ma nei primi 29 giorni di gennaio, il limite consentito è stato superato già 7 volte. Primato negativo ancora a Pesaro che ha aperto il nuovo anno con 13 sforamenti, poi Falconara Scuola (9) e Fano (9). Dati che, per Legambiente, confermano un livello complessivo regionale ancora di elevata criticità. Critica anche la situazione per quanto riguarda i livelli di Ozono. Nel 2017 la centralina della Cittadella ad Ancona, ha registrato il superamento del limite per 29 giorni all’anno il numero massimo consentito.

«Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico, è indispensabile andare verso un modello di mobilità diverso, potenziando il trasporto sul ferro, migliorando il servizio di trasporto pubblico e adottando politiche più decise a favore dei veicoli elettrici, che maggiormente necessitano di stimoli e sostegno – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Nell’ambito di una politica di prevenzione dell’inquinamento è fondamentale, infatti, incentivare l’acquisto delle auto ibride attraverso il potenziamento delle infrastrutture di ricarica dell’elettrico, dando quindi seguito al recente decreto con cui la Regione Marche ha deliberato un investimento di fondi statali per la costituzione di una rete di ricariche nei capoluoghi di provincia e nelle principali località costiere, per un totale di 22 colonnine. Occorre, inoltre − aggiunge ancora Pulcini −, ripartire da un diverso modo di pianificare gli interventi nelle nostre città, con investimenti nella mobilità collettiva, partendo da quella per i pendolari, nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano. Infine, deve essere una priorità realizzare la metropolitana di superficie che colleghi in maniera veloce e frequente tutte le località della costa marchigiana».

Domani (30 gennaio), l’incontro a Bruxelles sulla qualità dell’aria, rivolto agli otto paesi in procedura di infrazione, tra cui c’è anche l’Italia, e fortemente voluto dalla Commissiona Europea che in questi giorni ha lanciato anche un ultimatum al Paese, chiedendo al ministro dell’Ambiente Luca Galletti aggiornamenti sulle misure pianificate dall’Italia in materia di inquinamento atmosferico. In mancanza di misure concrete ci sarà il rinvio alla Corte di giustizia europea con inevitabili e salatissime multe per l’Italia.

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