Sms, dati, immagini, video passati al setaccio. E’ nei file contenuti nei cellulari del nigeriano Adetifa Adejoju Isaac, arrestato dieci giorni fa dalla Squadra Mobile per violenza sessuale aggravata e spaccio di droga, che la procura cerca di ricostruire tutte le sfaccettature dell’inchiesta dove figura come vittima una 22enne anconetana tossicodipendente, cliente abituale del pusher e abusata – secondo la sua versione – almeno 15 volte sotto l’effetto di stupefacenti (leggi l’articolo).
I cellulari, di cui uno smartphone, verranno scandagliati dall’analista forense Luca Russo, già protagonista del caso Pamela Mastropietro. Erano stati sequestrati dalla polizia durante il blitz avvenuto in via Pergolesi, giudicato dagli inquirenti un vero e proprio covo dello spaccio, abitato abusivamente da Isaac e da altri suoi connazionali, tutti irregolari sul territorio italiano e per cui sono aperte le pratiche per l’espulsione. Di tutto il gruppetto trovato durante la perquisizione, solo Isaac risulta essere in regola. A partire da domani, Russo avrà 15 giorni di tempo per estrapolare i dati dei dispositivi e presentare sul tavolo del pm Valentina Bavai una relazione dettagliata su quanto analizzato. Lo scopo della procura è quello di ricostruire i contatti tra il 36enne nigeriano e la ragazza vittima di abusi, ma anche capire se possono esserci state altre giovani finite nella rete dell’appartamento di via Pergolesi, un tugurio immerso nel degrado, senza luce e acqua. Isaac, relegato a Montacuto, ha sempre rigettato ogni contestazione, sostenendo l’esistenza di una relazione amorosa tra lui e la 22enne.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati