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Medici in sciopero,
sit in di fronte alla Regione

ANCONA - Circa un centinaio di figure del settore hanno manifestato oggi per chiedere un adeguato finanziamento del sistema sanitario pubblico e il rinnovo del contratto di lavoro. Adesione all'80%. Alcuni rappresentanti sono stati ricevuti dal consigliere delegato alla Sanità, Federico Talè

Oriano Mercante

 

La carica dei cento medici in protesta sotto i palazzi della Regione. Ha avuto un’adesione di circa l’80%, tra i 2.500 medici marchigiani – di cui un terzo è comunque stato precettato – la giornata di sciopero nazionale proclamata oggi dalle principali sigle di categoria per chiedere un adeguato finanziamento del sistema sanitario pubblico e il rinnovo del contratto di lavoro. Molte le sigle coinvolte, tra cui Anaao Assomed, Cimo, Fassid Ordine psicologi, Fp Cgil Cisl Medici, Uil Fpl e, durante il siti in, una delegazione ha incontrato il consigliere regionale delegato alla Sanità, Federico Talé.

Le richieste fatte alla giunta regionale vanno dalla stabilizzazione dei precari allo stop al convenzionamento delle strutture private, passando per un tentativo di scongiurare la chiusura dei piccoli ospedali. «Siamo poco considerati, sfruttati e sottopagati, però poi siamo indispensabili – ha detto Oriano Mercante, Segretario regionale di Anaao Assomed Marche – perché la gran parte di noi non ha potuto esercitare legittimamente il diritto allo sciopero. Il sottofinanziamento – è questa la critica mossa dalle sigle del settore – crea una sanità a due velocità, una per ricchi e una per coloro che non possono permettersi visite a pagamento. Questo rafforza la sanità privata e si assiste, anche nella nostra regione, alla chiusura di ospedali pubblici e al convenzionamento di cliniche private. Le rivendicazioni sono le stesse ormai da anni ma finora nulla è successo e temiamo  – l’amara conclusione – che poco succederà anche dopo questa iniziativa».

Talè, nel fare le veci del governatore ed assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, ha tracciato le linee guida dettate dalla giunta sul settore: «abbattimento delle liste d’attesa, pronto soccorso e modifica della delibera 1331, che riguarda la gestione dei centri diurni per disabili, sono i tre temi su cui ci stiamo concentrando in via prioritaria – ha fatto sapere Talè – con l’obiettivo di stabilizzare i precari come già accaduto per 1800 operatori, cercando risorse per nuove assunzioni e per finanziare la legge Balduzzi sul lavoro aggiuntivo».

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