Dopo la festività natalizie sarà sistemato in Piazza Leopardi. Per ora però l’albero, che è anche il simbolo della pace e del cartellone di ‘Natalfidardo’, è stato collocato in piazza della Repubblica, davanti al palazzo comunale, al posto del tradizionale abete di Natale. Una scelta originale, quella dell’amministrazione pentastellata di Castelfidardo, che ha fatto piovere critiche social. Molti si sono chiesti se la festa dalla Natività non fosse stata scambiata con quella della Pasqua di Resurrezione. Il sindaco Roberto Ascani è stato costretto a difendere l’installazione e a spiegare le motivazioni che ne avevano suggerito la realizzazione.
“Comprendo quanta resistenza possa generare un cambiamento alla tradizione del Natale, a maggior ragione se questo riguarda uno dei suoi simboli più importanti: l’albero. – ha esordito in un lungo post il primo cittadino fidardense – Per questo sono felice di aver ricevuto tanta critica, anche aspra, sulla scelta di un ulivo al posto di un abete. Questo mi dà modo di spiegare in maniera più estesa le nostre motivazioni. Tale accanimento, seppur talvolta mosso da pregiudizi o superficialità, in tutti i casi dimostra un vero attaccamento alle nostre radici e la volontà di difendere i valori della comunità. La nostra intenzione riguardo al Natale ha avuto proprio queste finalità e per realizzarlo abbiamo cercato di creare una piazza più accogliente e familiare con un albero vivo, la casa di babbo Natale e un focolare nonché la sostituzione dell’ulivo di Piazza Leopardi rovinato 2 anni fa da un’auto, utilizzando allo stesso tempo un albero di nostra proprietà che continuasse a vivere”.
Per Ascani l’ulivo oltre ad essere un albero tipico delle nostre terre “è simbolo di pace e personalmente ho trovato queste idee motivo di riflessione sul valore più profondo del Natale. Considerate che l’ulivo- prosegue il sindaco – ha questo significato da millenni proprio per via della sua sacralità sancita nella Bibbia. L’abete al contrario proviene dal nord Europa e solo dalla metà dell’ottocento viene utilizzato in Italia come simbolo natalizio. Durante il secondo dopoguerra ha assunto un carattere prettamente consumistico tanto che ad oggi sono installati quasi esclusivamente alberi artificiali. Oggi converrete con me che viviamo il Natale in maniera consumistica e talvolta non riusciamo più neanche a nascondere ai nostri figli la finzione che rappresenta. Ci sono continue guerre in ogni parte del mondo e un odio così diffuso che il Natale, anche in una piccola comunità, anziché unire continua a dividere. L’ennesimo alibi allo scontro. Spiegare ai nostri figli che questo albero è vivo, proviene dalla nostra terra e continuerà a vivere in una nostra piazza, forse potrà essere un messaggio natalizio più forte di quello che immaginiamo”.
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