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Stazione chiusa per il “Bomba day”
Pronto il Piano sanitario
per disabili ed anziani

ANCONA - Saranno garantiti servizi sostitutivi con bus. Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli dei tragitti alternativi e delle variazioni di orario. Attivo un numero di Trenitalia per chiedere informazioni. Intanto nel pomeriggio di oggi si è tenuta la riunione per la definizione del trasporto di una decina di disabili e di circa settanta anziani nelle strutture di accoglienza dedicate o a casa di familiari

I volantini multilingue per il “bomba day”

 

Sarà off limits anche la stazione ferroviaria di Ancona per il “bomba day” del 20 gennaio prossimo. Per chi ha necessità di partire o fare ritorno ad Ancona saranno comunque garantiti i collegamenti con servizi sostitutivi. «Nei prossimi giorni saranno divulgati tutti i dettagli con i bus che effettueranno il servizio sostitutivo e le eventuali variazioni di orario», fanno sapere da Trenitalia, che comunque assicura che nessuno sarà lasciato a piedi. «Si tratta di una situazione di emergenza e ci saranno delle variazioni, ma i collegamenti non saranno interrotti».

Il Comune di Ancona in accordo con Trenitalia consiglia di chiamare il numero 892021 prima di prenotare o acquistare un biglietto per informarsi sui mezzi sostitutivi e sui tragitti alternativi.

Intanto nel pomeriggio di oggi (7 gennaio) si è svolta la riunione per il Piano sanitario che scatterà per l’evacuazione di disabili ed anziani. A partecipare al tavolo riunitosi alla sede della protezione civile regionale, il Comune di Ancona con l’assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi, e quello ai Servizi sociali, Emma Capogrossi, la comandante della polizia municipale, Liliana Rovaldi, Apes, croce gialla, croce rossa ed Asur. «Oggi, con tre giorni di anticipo sulla tabella di marcia, è finita l’affissione dei 1850 volantini sui portoni dei palazzi e delle case interessate dal piano di evacuazione − spiega Foresi −, la gente ha così iniziato a realizzare che si tratta di una cosa reale ed imminente. In molti, dunque, si stanno organizzando autonomamente, così è diminuito il numero dei disabili da trasportare nelle strutture di accoglienza, parliamo di una decina di persone, ma cresce il numero degli anziani, poco meno di una settantina. Alcuni di questi ultimi hanno chiesto solo il trasporto in casa di un familiare, altri invece anche l’assistenza nelle strutture che saranno messe a disposizione per quella giornata».

(Servizio aggiornato alle 20:58)

 

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