di Martina Marinangeli
Un centro specialistico per la sindrome di Marfan all’ospedale Lancisi dell’azienda Ospedali Riuniti di Torrette. È già attivo da un mese e garantisce la presa in carico del paziente dall’inizio alla fine del trattamento. «In Italia finora ce n’erano 5- premette il Direttore Generale dell’azienda ospedaliera Michele Caporossi- Pavia, Milano, Bologna, Roma e Firenze. E da adesso anche Ancona, che presumibilmente diventerà punto di riferimento per l’intero Adriatico». La sindrome di Marfan è una malattia rara che colpisce il tessuto connettivo e interessa cuore, aorta, ossa e legamenti, occhi e polmoni e, proprio per questo, fanno parte dell’equipe dorica, tra gli altri, anche oculisti, radiologi, genetisti e ortopedici. Colpisce entrambi i sessi e in Italia si stimano ne soffrano circa 15.000 persone. Nel 75% dei casi la malattia è ereditata da uno dei genitori mentre nel restante 25% dei pazienti rappresenta un caso sporadico verificatosi all’interno di una famiglia. Le persone che ne sono affette solitamente sono più alte e magre rispetto alla media e presentano dei tratti fisici caratteristici come corpo sottile e braccia lunghe, parte inferiore del corpo più lunga, dita molto lunghe con pollice allungato, scoliosi, petto carenato, piedi piatti, lussazione di clavicole e del cristallino.
Il Centro specialistico, realizzato con l’apporto dell’associazione Sindrome di Marfan, riunisce un team multidisciplinare guidato dal professore Marco Di Esaunio, direttore di Cardiologia a Torrette, che ha puntualizzato come ci sia «molto ottimismo per quello che il nostro Centro per la sindrome di Marfan e per le malattie ereditarie dell’aorta potrà fare mediante identificazione e trattamento precoce potremo estendere e migliorare la vita di un gruppo particolarmente complesso di pazienti con elevato rischio di rottura dell’aorta. Ringrazio tutti i colleghi che hanno creduto in questo progetto mettendosi a disposizione dando il loro contributo». Alla presentazione della nuova struttura, oltre agli specialisti operanti nel Centro, erano presenti il Rettore della Politecnica di Ancona Sauro Longhi, che ha sottolineato l’importanza della «contaminazione delle varie specialità» messa in campo dal Centro, ed il presidente della commissione regionale Sanità, Fabrizio Volpini (Pd), secondo cui «questo diventerà punto di riferimento anche extraregionale: l’avvio del Centro è sperimentale, ma la speranza è che possa diventare strutturale».
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