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Regione: manovra da 113 milioni
Risorse per infrastrutture, diritto allo studio ed imprese

FINANZE – Presentato il bilancio di previsione 2019-2021. Il governatore: «Un pacchetto importante di investimenti aggiuntivi reso possibile dai nostri conti in ordine». Confermata anche per il prossimo triennio la scelta di non aumentare la pressione fiscale. Giovedì incontro con il governo per discutere il Patto per la Ricostruzione

La giunta regionale

 

 

di Martina Marinangeli

Giunta regionale schierata – unico assente, l’assessore al Turismo e alla Cultura, Moreno Pieroni – per presentare punto per punto la manovra di bilancio da 113 milioni di euro che riguarderà il triennio 2019-2021. Un atto già deliberato ed approvato dall’Assemblea legislativa lo scorso dicembre, ma che l’Esecutivo ha voluto esporre con tutti i crismi nella conferenza stampa convocata per stamani. «Si tratta di investimenti – riassume la manovra il governatore Luca Ceriscioli – che vanno verso la mobilità sostenibile, la riqualificazione delle strade e delle infrastrutture, ma anche verso il diritto allo studio. Sono investimenti aggiuntivi che ci possiamo permettere grazie alla virtuosità dei nostri bilanci e non chiedendo particolari risorse ai marchigiani: siamo tra le regioni – puntualizza – che hanno la tassazione più bassa e da quest’anno non si pagherà più l’accisa sui carburanti e la tassa regionale che portava nelle casse 4 milioni di euro che invece resteranno nelle tasche dei cittadini».
L’assessore regionale al Bilancio, Fabrizio Cesetti, l’aveva definita «una montagna di risorse», ma detto più tecnicamente si tratta di un piano di investimenti, finanziato anche con risorse provenienti dal patto di solidarietà con lo Stato, che si assesta sui 45,5 milioni nel 2019, 31,6 milioni nel 2020 e 35,9 milioni nel 2021. Sono invece pari a 87 milioni i cofinanziamenti necessari per sbloccare l’erogazione dei fondi europei, che contribuiscono sensibilmente alla pianificazione economica regionale.
Confermata anche per il prossimo triennio la scelta di non aumentare la pressione fiscale, così come viene mantenuta l’esenzione Irap per le imprese di nuova costituzione, quella del bollo per le auto ibride e per gli autoveicoli adibiti a protezione civile di proprietà delle Associazioni di volontariato. Nello scegliere dove allocare le risorse, la Regione ha previsto di investire molto sul settore infrastrutture e trasporti, tallone d’Achille delle Marche. Si parte con 377,2 milioni di euro per contratti di servizio ferro e gomma e 39,9 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la realizzazione delle strade, oltre a 5,1 milioni per l’acquisto del materiale rotabile ferroviario e automobilistico, e 3,6 milioni per il miglioramento della mobilità e delle infrastrutture del Trasporto Pubblico Locale. Più di 10 milioni andranno al miglioramento sismico degli immobili pubblici (6,2 milioni) e dei contenitori culturali quali musei, teatri e biblioteche (4,3 milioni). Una quota sostanziosa confluirà inoltre sui settori del diritto allo studio, con 33 milioni per spese di funzionamento e manutenzione straordinaria degli immobili dell’Erdis, 31,6 milioni per le borse di studio e 3 milioni per gli alloggi degli studenti universitari. Quasi 20 milioni di euro saranno destinati alle imprese, con attenzione particolare posta sui temi dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Viene inserita anche un’integrazione di 7 milioni di euro – all’interno del settore della sanità che vale 9 miliardi – del finanziamento del nuovo Inrca di Ancona sud, la cui costruzione sta attraversando l’ennesimo intoppo dopo la richiesta di concordato preventivo da parte della ditta Cmc incaricata dei lavori. Fondi sostanziosi sono poi previsti per il sociale e l’ambiente.

Ulteriori investimenti vengono finanziati nell’ambito del patto di solidarietà con lo Stato, per un ammontare complessivo di 17,6 milioni di euro nel 2019, di cui 9 per le politiche abitative. A cultura e turismo – settore che ha ricevuto proprio ieri un ottimo assist dall’articolo comparso sul Sunday Times che invita a «dimenticare la Toscana per scoprire la regione segreta d’Italia» – andranno 105 milioni di euro, finalizzati a pubblicizzare il brand Marche.

Patto per la ricostruzione – Inoltre, nel Bilancio di Previsione, confluisce il Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo delle Marche che, elaborato con l’Istao di Ancona, rappresenta una partita da circa 100 progetti e quasi 2 miliardi di euro per 9.500 unità – con 40 milioni di euro a bilancio per le anticipazioni per il sisma – giocata insieme ad Università, associazioni di categoria e sindacati. «Abbiamo allegato il Patto per la Ricostruzione al bilancio e giovedì – fa sapere Ceriscioli – incontreremo il governo nazionale, insieme alle altre tre regioni colpite dal sisma del 2016, sperando di trovare ascolto e avere il via libera su questo programma».

Crisi idrica del Piceno – A margine della conferenza, la vicepresidente ascolana della giunta, Anna Casini, ha voluto dare una buona notizia al suo territorio: «è finalmente arrivata la bozza di ordinanza che concede 5 milioni di euro, dai fondi nazionali dell’emergenza, per gli interventi contro la crisi idrica nel Piceno. Regione e Ato avevano fatto richiesta a giugno e, anche se le risorse non sono ancora sufficienti, saranno sicuramente utili ad intervenire sul problema. A causa del sisma infatti – spiega Casini – le falde si sono modificate e si è abbassata quella sul versante marchigiano. L’acqua captata è dunque diminuita ed è un problema che persiste da due anni. Ora potremo finalmente intervenire».

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