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In sedia a rotelle dopo il vaccino,
denuncia il ministro della Sanità:
«Mi hanno tolto l’indennizzo»

MATELICA - Michele Cesari, 44 anni, tetraplegico da quando aveva 4 mesi, lo scorso novembre si è visto revocare il mensile ottenuto dopo una lunga battaglia giudiziaria vinta al tribunale di Camerino. «E' la mia unica fonte di sostentamento»

 

Michele Cesari

 

di Monia Orazi

Michele Cesari, il matelicese impegnato da anni nella lotta per vedersi riconosciuti i danni da vaccino, ha querelato il ministro della Sanità, Giulia Grillo. «Il ministero non vuole affrontare il problema e non rispetta minimamente i diritti di un danneggiato da vaccino, al quale hanno tolto l’unica fonte di sostentamento», con queste parole Cesari spiega le ragioni che lo hanno spinto a sporgere denuncia lo scorso novembre e nuovamente oggi per vedersi restituire il sussidio assegnatogli dal tribunale di Camerino nel 2007 e che gli è stato improvvisamente sospeso. Cesari ha portato avanti una lunga battaglia giudiziaria durata anni, per vedersi riconosciuto l’indennizzo per i danni del vaccino antipolio, somministratogli a tre mesi, nel marzo 1976, per cui è rimasto tetraplegico e da sempre vive in sedia a rotelle. L’ultima doccia fredda nei mesi scorsi. L’indennizzo per i danni subiti che gli è stato attribuito, dopo anni di ricorsi e battaglie in tribunale in cui gli è stata riconosciuta la causalità dei danni dipendenti della seconda vaccinazione antipolio, è stato decurtato progressivamente dal ministero della Salute, secondo conteggi da loro effettuati. Cesari dice di aver chiesto un confronto su questo con i funzionari del Ministero, sino all’epilogo, lo scorso novembre. E’ stato a novembre che le somme che gli erano state accreditate sul conto quel mese, sono state rimandate indietro dalla banca su richiesta del ministero delle Finanze. Cesari spiega che l’indennizzo è una cifra stabilita dal decreto ministeriale, impignorabile e non modificabile, senza passare per la decisione di un tribunale. Per il 44enne matelicese la cifra è fonte di sostentamento, per far fronte alle spese notevoli da sostenere per le sue patologie, dall’assistenza di due persone per 24 ore al giorno, ai mezzi per spostarsi, dalla carrozzina, all’auto, che gli permettono di far fronte ad impegni e spostamenti quotidiani. Nonostante le difficoltà, lo spirito battagliero del 44enne Michele Cesari non è mai venuto meno, lui stesso di recente è andato a Roma, a consegnare un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si è rivolto anche alla Corte di Cassazione. Dopo aver denunciato il ministro della Salute, oggi ha sporto una nuova querela perché gli è stata negata la documentazione relativa al suo caso. Da qui la decisione di querelare il funzionario responsabile del ministero della Sanità.

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