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Simona Lisi porta in scena
Ildegarda di Bingen
nel suo Lingua ignota

ANCONA - La direttrice artistica di Cinematica si fa interprete per vestire i panni della mistica, veggente, ma anche erborista e guaritrice che nei tempi bui del Medioevo veniva ascoltata e temuta da papi e imperatori e che parlava con la sua lingua a 23 lettere. Lo spettacolo, in scena il 9 marzo allo Sperimentale, è tra gli eventi per la Festa della donna

Simona Lisi

 

Il festival Cinematica-Immagine in Movimento scalda i motori. In attesa dell’edizione 2019, che sarà ad Ancona dal 6 al 14 aprile, con una preview il 3 aprile, per un festival tutto dedicato ai temi di Città-Corpo-Paesaggio, presenta un’interessante produzione dal titolo Lingua Ignota. Lo spettacolo, che andrà in scena giovedì 7 marzo, ore 21.15, al Teatro Sperimentale di Ancona, si ispira alle suggestioni provocate da una santa, una donna visionaria, potente e multiforme: Ildegarda di Bingen. In scena ci sarà Simona Lisi, direttrice artistica di Cinematica, e in questo caso interprete, che ha curato anche il concept e la scrittura fisica, lasciandosi affiancare nella drammaturgia dall’artista Fabrizio Crisafulli, che ha curato anche regia, scene e luci, e per le musiche dal marchigiano Paolo Bragaglia.

Fabrizio Crisafulli ph: Enzo Cillo

Mistica, veggente, ma anche fine musicista, erborista, guaritrice, una donna che nei tempi bui del Medioevo veniva ascoltata e temuta da papi e imperatori. Un’anteprima nazionale per uno spettacolo intenso e visionario che vede la danzatrice e attrice marchigiana Simona Lisi interpretare una donna che fu capace di parlare con aristocratici e popolani, donne e uomini, con la forza di un linguaggio fortemente simbolico. Dalle note di regia: «Musicista in un periodo nel quale alle donne era interdetta la musica, scrittrice quando alle donne era proibito scrivere, eccezionalmente accreditata dalla Chiesa a predicare, Ildegarda fu l’autrice di una delle prime lingue artificiali di cui si abbiano notizie, la Lingua ignota, da lei utilizzata per fini mistici e forse anche come crittografia diplomatica, con un alfabeto di 23 lettere, con un vocabolario di poco più di mille parole. Religiosa, naturalista, poetessa, musicista e compositrice, filosofa, guaritrice, è un personaggio che affascina per la modernità della sua figura per il suo cogliere le connessioni, le risonanze tra lingue e suoni, concetti e medicamenti, gesti e visioni. E proprio a una sinestesia di suoni, gesti e visioni è affidato il lavoro che si presenta, che nelle trame infinite di connessione tra i diversi linguaggi crea una lingua ignota e misteriosa». I costumi sono di Stefania Cempini e la collaborazione tecnica di Chiara Era. La co-produzione è dal festival Cinematica (Associazione Ventottozerosei) in collaborazione con CreAZIONE DIFFusa GDO Produzione Corinaldo, Artisti per il Matta-Pescara, con la collaborazione del Comune di Recanati, l’Amat e Marche Teatro. Lo spettacolo rientra nell’ambito dei festeggiamenti per l’8 marzo ed è un evento sostenuto dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Marche e  dall’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Ancona. Ingresso gratuito.

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