di Marco Ribechi
The Legend of Ennio Morricone al teatro Delle Muse, un’emozione da Oscar. Quella che si è svolta sul grande palco anconetano è stata una serata trepidante e carica di eccitazione come solo la musica del grande maestro del cinema italiano e mondiale è in grado di trasmettere. Quattordici brani in circa due ore di spettacolo hanno trasportato la sala in un viaggio senza tempo attraverso i capolavori indimenticabili del compositore romano, autore di oltre cinquecento colonne sonore che hanno accompagnato alcuni dei più grandi film di sempre. La sala stracolma dimostra la grande attesa per il concerto presentato dall’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno. Oltre 30 elementi di primissimo livello, tra cui spiccano il soprano Anna Delfino, il violinista Attila Simon, il violoncello del maestro Ferdinando Vietti e la tromba tuttofare del Maestro Stefano Benedetti, per tentare l’impresa di replicare le toccanti sensazioni date dalle note di alcune indimenticabili colonne sonore. Un concerto ancora più prezioso se si pensa che proprio quest’anno il Maestro Morricone darà l’addio alle scene con una serie di appuntamenti che termineranno in un gran finale proprio nella sua Roma eterna.
L’evento si è aperto con i classici dello Spaghetti Western che grazie alla feconda collaborazione con Sergio Leone ha portato alla ribalta mondiale il genio di Morricone. E sono del “Il buono, il brutto e il cattivo” le prime arie che già caricano la platea di energia vitale. A seguire “Per un pugno di dollari” e l’universale brano di “C’era una volta il west” che evoca nella mente l’immagine della bellissima Claudia Cardinale. Partono i primi lunghi applausi di apprezzamento che anticipano le note di Scion Scion dal film Giù la testa. Poi il Maestro Loprieno prende il microfono per spiegare l’esperimento che l’Ensemble andrà a proporre: «Vogliamo presentare un brano tratto dal film Maddalena – spiega Loprieno – poco conosciuto ma secondo noi molto bello. Si intitola Chi Mai. Se dimostrerete il vostro apprezzamento resterà nella nostra scaletta per i prossimi concerti altrimenti lo sostituiremo con un altro pezzo». Inutile dire che la versione riadattata dall’orchestra ha strappato consensi a non finire in un fragoroso applauso di approvazione. Toccanti anche le introduzioni ai brani dell’attore Matteo Taranto che prima di ogni pezzo si è esibito in una breve rievocazione di alcune scene delle grandi pellicole presentate. E così “Mission”, “La leggenda del pianista sull’Oceano”, “Nuovo Cinema Paradiso” per sfociare nell’intenso assolo di violino tratto da “Canone inverso”. Ogni brano fa accapponare la pelle per arrivare al finale di “Metti una sera a cena” che vede i componenti dell’orchestra uscire uno a uno per sfumare la fine del concerto. «Torneremo con altri brani per omaggiare il grande Maestro» spiega Loprieno e sicuramente il Delle Muse sarà di nuovo lì nella trepidazione di ripetere la magia della splendida serata.
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