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Investita e presa a martellate:
condanna bis per l’ex marito

SENTENZA - Confermato in appello il verdetto a 14 anni di carcere per il 57enne albanese Besnik Habibaj, autore dell'aggressione avvenuta la notte del 27 ottobre 2017 nel parcheggio del Liolà, a Montecassiano. Vittima, la donna da cui si stava separando dopo una vita passata insieme

 

Aveva investito e preso a martellate l’ex moglie: condanna bis per Besnik Habibaj, 57enne albanese. I giudice della Corte d’Appello di Ancona hanno confermato questa mattina il  verdetto a  14 anni di carcere inflitti in primo grado dal gup di Macerata. All’uomo, difeso dall’avvocato Gabriele Galeazzi, era contestato il tentato omicidio aggravato dell’ex moglie, 44enne albanese. Dal giorno dell’aggressione, avvenuta nel parcheggio della discoteca Liolà di Montecassiano la notte del 27 ottobre 2017, l’imputato si trova in carcere, a Marino del Tronto (Ascoli Piceno). In secondo grado, confermati anche i risarcimenti alle parti civili: alla donna massacrata andranno 250 mila euro. Ai due figli della coppia 50 mila euro ciascuno.   Stando a quanto rilevato dalla procura, l’uomo aveva agito perchè non sopportava il fatto di diversi dalla moglie. Lei, prima dell’aggressione choc, lo aveva anche denunciato alle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia. Per questo, il tribunale di Macerata aveva disposto per il 57enne il divieto di avvicinamento alla donna.

L’avvocato Galeazzi

E’ stato infranto la notte del 27 ottobre di due anni fa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Habibaj aveva raggiunto la discoteca dove l’ex coniuge, assieme a un’amica, si era recata per un corso di ballo. Quando le due erano uscite, il 57enne aveva premuto sull’acceleratore della sua auto e aveva investito l’ex. In un secondo momento, mentre lei era a terra, le aveva fracassato il volto con un martello preso dal portabagagli. Erano stati gli addetti alla sicurezza e la polizia a fermare l’albanese. La 44enne era stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale regionale di Torrette per le gravissime ferite riportate soprattutto all’altezza del volto. Ora, all’imputato rimane solo da giocare la carta della Corte di Cassazione.

(Fe.ser)

Tentato omicidio davanti al Liolà: condannato a 14 anni

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