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Vendevano supercar
con il contachilometri taroccato:
due donne in arresto

ANCONA - Sono finite al centro, assieme a tre loro connazionali, di un'indagine portata avanti dai carabinieri delle Brecce Bianche. Tra le accuse, truffa e frode in commercio. Di mezzo milione di euro la stima dei profitti ottenuti negli ultimi due anni dalla vendita delle auto

Foto tratta da ‘Al Volante’

 

Vendevano auto taroccando il contachilometri: due donne romene in arresto. Questa mattina l’arresto fatto scattare dai carabinieri delle Brecce Bianche al termine di un’indagine coordinata dal pm Daniele Paci. Le donne sono ritenute responsabili a vario titolo – unitamente ad altri 3 indagati, tuttora irreperibili e in corso di ricerca – di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode in commercio, nella vendita di autovetture alle quali venivano ridotti i chilometri.
Le misure eseguite nel capoluogo dorico e in provincia di Vicenza sono frutto di un’attività di indagine dove gli inquirenti nel periodo compreso tra gennaio 2017- aprile 2019 sono riusciti a dimostrare la compravendita di più di 130 autovetture alle quali erano state, mediante una sofisticata apparecchiatura, artificiosamente ridotti i chilometri, ottenendo in tal modo delle autovetture commercialmente più appetibili alle ignare vittime.  Il gruppo criminale, con sede operativa ad Ancona e due saloni dove far vedere i veicoli, pubblicizzando sui principali motori di ricerca la loro attività commerciale, riusciva ad ottenere – grazie ai prezzi concorrenziali per il prodotto offerto, in ragione della qualità delle autovetture messe in commercio – innumerevoli contatti da clienti da tutto il territorio nazionale. Oltre un centinaio le vittime incappate nella truffa. Ben tredici le regioni interessate dalla frode messa in pratica dal sodalizio criminale. Settantuno acquirenti sono delle Marche.

La caserma delle Brecce Bianche

I carabinieri della stazione delle Brecce Bianche, utilizzando le classiche indagini di polizia giudiziaria, sono riusciti ad analizzare centinaia di vendite di autoveicoli risultate tutte anomale poiché, dalla verifica effettuata, le stesse presentavano notevole alterazione del contachilometri, arrivando in moltissimi casi a riduzioni di oltre 200mila chilometri, ovvero fino al triplo delle misurazioni originali, vendendo veri e propri “bidoni” – pericolosi per l’incolumità dei passeggeri e della stessa circolazione stradale. Alle vittime sono state vendute supercar dall’apparente motore immacolato, sostenendo in modo sistematico che le stesse erano classificabili “unico proprietario” benché alcune di esse fossero state in possesso di diversi automobilisti.  Ulteriore elemento, per ottenere la fiducia dei clienti, era il dato che tutte le vetture fossero messe in vendita con la revisione appena fatta. Proprio su questo punto le indagini si sono allargate ad un’officina di revisioni auto, che costantemente certificava l’esito positivo del controllo con i chilometri scalati.
L’organizzazione grazie alla grande pubblicità sul web, tra gli anni 2017 ed il 2019, avrebbe ottenuto profitti per circa mezzo milione di euro. Dalle indagini sono emerse le responsabilità di due agenzie di pratiche auto di Ancona, che in accordo con gli indagati, favorivano i passaggi di proprietà falsificandone gli atti. Le due donne sono finite in carcere.

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