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Una catena umana in spiaggia
per dire no
alla barriera Rfi sulla costa (Foto/Video)

PROTESTA – La manifestazione, organizzata dal comitato «No al muro sì al mare», ha visto migliaia di persone prendersi per mano lungo tutta la spiaggia attrezzata di Falconara e Palombina Nuova, per ribadire ancora una volta, con un gesto simbolico, la propria contrarietà al progetto di riduzione dell'impatto acustico di Ferrovie che prevede un muro alto fino a 8 metri. Presenti istituzioni e comitati di cittadini da tutte le Marche, Falconara in testa

La catena umana a Palombina

 

di Martina Marinangeli

(foto di Giusy Marinelli)

Una catena umana per dire no alla barriera antirumore che Rfi vorrebbe costruire lungo la linea Adriatica. Le spiagge di Falconara e di Palombina Nuova hanno fatto da scenario, alle 11 di oggi, alla manifestazione di protesta durante la quale migliaia di persone da tutte le Marche si sono ritrovate sulla battigia e si sono prese per mano per ribadire la loro ferma contrarietà al progetto altamente impattante di Rfi che vorrebbe erigere una barriera alta fino a 8 metri lungo la costa per ridurre l’impatto acustico.
«Una ferita all’ambiente, al paesaggio e anche all’anima, perché quest’opera impedirebbe la vista del mare», ha sottolineato al microfono – con amplificatori che hanno permesso di diffondere il messaggio lungo entrambi i lidi – Luigi Galatello, portavoce del comitato «No al muro, Sì al mare» di Falconara, che ha organizzato la manifestazione di protesta insieme al Comune e con il sostegno della Pro Loco Falconamare e del consorzio Falcomar, che raccoglie gran parte degli operatori balneari falconaresi.

I rappresentanti di istituzioni e comitati No al muro Sì al mare da tutte le Marche

Accanto ai cittadini, a stringersi per mano c’erano il sindaco Stefania Signorini, in rappresentanza del comune di Falconara insieme alla vicesindaco Yasmin Al Diry, agli assessori Valentina Barchiesi e Clemente Rossi e a numerosi consiglieri, l’assessore del comune di Ancona Stefano Foresi, il vicesindaco di Cupramarittima Lucio Spina (con delega all’Ambiente), gli assessori di Mondolfo Alice Andreoni (Servizi sociali) e Davide Caporaletti (Turismo). Presenti anche i rappresentanti di alcuni dei comitati «No al muro, Sì al mare» che si sono costituiti in tutte le Marche, da Marotta a Senigallia, da Porto Potenza Picena a Porto Sant’Elpidio, fino a Cupramarittima, capitanati da Paolo Baldelli, del coordinamento dei comitati marchigiani: «dobbiamo far capire alle istituzioni romane e alla politica nazionale che il muro non lo vogliamo – spiega Baldelli – e questa catena umana rappresenta una protesta simbolica per far sì che vengano mantenute le promesse fatte. Rfi si è detta disposta ad un’apertura per la modifica del progetto ed ora tocca alla politica fare un decreto legge per bloccare il muro e modificare la normativa del 2000 che prevedeva anche questa opzione per abbattere il rumore».

Paolo Baldelli, coordinamento comitati marchigiani

A guidare i manifestanti, la voce di Tarcisio Pacetti, coordinatore del Gas, che attraverso il sistema di amplificazione della spiaggia ha lasciato la parola agli amministratori e ai rappresentanti dei comitati, per poi invitare tutti i partecipanti – la maggior parte con indosso la maglia bianca con lo slogan «No al muro, sì al mare» – a prendersi per mano e ad alzare le braccia al cielo per rendere più evidente la protesta. A partecipare, anche tanti bagnanti che hanno messo per 15 minuti in stand by la giornata di relax per prendere parte ad una protesta molto sentita dai cittadini. «La battaglia è partita proprio da Falconara – ha ricordato Signorini –. Ora questa manifestazione vuole mandare un segnale anche fisico della contrarietà dei cittadini alle barriere fonoassorbenti». Intanto, mentre le Amministrazioni dei 23 Comuni costieri coinvolti esprimono il proprio parere contrario al progetto in sede di Consiglio, i cittadini portano avanti una raccolta firme che punta al non toppo lontano traguardo delle 20mila. «Abbiamo aderito a questa manifestazione – ha aggiunto l’assessore Foresi – che rappresenta una tappa del percorso che il comune di Ancona ha avviato insieme a quello di Falconara già nel gennaio scorso, quando è stato adottato un atto congiunto contro le barriere».

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