Aggredisce i carabinieri e ne manda due in ospedale: cubano condannato a scontare un anno e tre mesi, pena sospesa. La sentenza è arrivata questa mattina nell’ambito del procedimento aperto dopo l’arresto avvenuto a Jesi la notte tra il 26 e il 27 maggio, in una palazzina di via Fiume. Le manette per lo straniero, 43 anni, erano scattate per maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Per il primo reato è stato assolto. A denunciare il cubano per presunti soprusi, in concomitanza dell’arresto, era stata la sua ex compagna. Era stata lei a chiamare i carabinieri dopo che il 43enne si era accanito contro il portone dove lei vive assieme alla sua figlioletta. L’uomo aveva scagliato calci, pugni e pronunciato minacce di morte nei confronti dell’ex. Quando erano arrivati i carabinieri, la situazione era degenerata. Due erano stati picchiati e mandati in ospedale con un referto di 7 giorni ciascuno. Il cubano aveva anche tentato di estrarre la pistola dalla fondina di un militare. Alla fine era stato bloccato e condotto in caserma. L’ex aveva raccontato una serie di vessazioni subite negli ultimi mesi. E così, era scattata la contestazione anche per i maltrattamenti. Reato caduto oggi in udienza. Il cubano era difeso dall’avvocato Francesco Nucera.
Tenta di sfondare la porta della ex e aggredisce i carabinieri: arrestato
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Me raccomando ‘sti esemplari che viene da fori, tenemoceli stretti eh!