Scia di furti nelle chiese delle Marche e dell’Emilia Romagna: patteggiano i predoni delle reliquie sacre. Si tratta di due catanesi domiciliari in Emilia Romagna arrestati lo scorso settembre dopo le indagini portate avanti dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona nell’ambito dell’operazione ribattezzata ‘Pellegrinaggio ‘Criminale’. Il 34enne Salvatore Rizzo ha patteggiato questa mattina due anni e otto mesi di reclusione. Un anno e quattro mesi per il presunto complice, il 55enne Salvatore Arturo Caudullo. Quest’ultimo sarebbe stato il coautore di due furti. Al 34enne, invece, venivano attribuiti una decina di colpi. In totale, erano state tre le chiese depredate nella nostra provincia. La prima ad essere colpita era stata la Collegiata di Santo Stefano di Castelfidardo. Il blitz era avvenuto la mattina del 23 marzo 2018 e aveva consentito ai ladri di portare via una corona in ottone dorato. Poi, era stata la volta di Senigallia. Il 26 aprile, dalla cattedrale, erano spariti due calici bagnati d’oro. Il primo maggio nel mirino era finita la chiesa della Maddalena. Il bottino contava due corone in oro e un fregio dorato con la scritta ‘Ave’. Stando ai carabinieri, parte degli oggetti rubati venivano venduti ai Compro Oro per poter guadagnare soldi facili. A settembre, i due catanesi erano finiti in carcere. Era stati acciuffati anche grazie alla visione delle telecamere installate nelle chiese. Il giudice, oggi, ha disposto per Rizzo i domiciliari, per Caudullo l’obbligo di dimora nel comune di Catania.
Facevano razzia di articoli sacri: arrestati i predoni delle chiese
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