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Piano socio-sanitario, il Garante
chiede più attenzione ai minori
e spinge per quello della Salute

REGIONE - Andrea Nobili ha partecipato alla prevista audizione della Commissione sanità. Tra i problemi evidenziati disagio giovanile, tossicodipendenze, psichiatria, consultori e sanità carceraria. Al centro dell’attenzione anche la figura del Garante della salute

Il garante dei diritti Regione Marche, Andrea Nobili

“Il limite maggiore è il disequilibrio integrativo tra l’ambito sanitario e quello sociale. E sappiamo quanto oggi questo aspetto sia determinante per un intervento complessivo e coerente con le esigenze rappresentate dalla nostra società”. E’ la prima valutazione del Garante dei diritti, Andrea Nobili, sul Piano sociosanitario 2019 – 2021 dopo la prevista audizione in Commissione sanità, presieduta da Fabrizio Volpini.

“Anche se si tratta di linee d’indirizzo – sottolinea Nobili – la mancata esplicitazione delle risorse, soprattutto umane, indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi indicati, non permette al momento di poter delineare una pianificazione concreta degli interventi nei molteplici settori”.

Passando ad esaminare il Piano, il Garante indica: “La necessità di maggiore attenzione per quanto riguarda il complesso pianeta dei minori e la mancanza di indicazioni concrete sul trattamento del disagio giovanile, ricordando il percorso già avviato da tempo per la costituzione di un osservatorio che, oltre a fotografare costantemente la situazione sul territorio regionale, dia vita a nuove strategie di prevenzione. Altre questioni che appaiono non adeguatamente trattate, quelle legate alle tossicodipendenze; alla psichiatria, con particolare riferimento all’area infantile; alla funzionalità dei consultori” che sempre secondo il Garante andrebbero potenziati sia sul versante del personale, che per quanto attiene il numero di strutture presenti.

“Evidenziata la mancanza di una scheda tecnica rispetto alla situazione della sanità carceraria, che – aggiungono dalla Regione – negli ultimi anni ha visto crescere per numero ed intensità alcune patologie importanti tra i detenuti degli istituti penitenziari marchigiani”.

“Da ultimo, ma non per importanza – ricorda Nobili – abbiamo segnalato alla Commissione che nel Piano non viene considerata la possibilità, prevista dalla normativa nazionale del 2017 e già attivata in altre regioni italiane, di affidare al difensore civico anche il compito di Garante della salute”.

“Già nell’aprile questa esigenza era stata rappresentata dal Garante, anche nel suo ruolo di presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici – ricordano dall’ente – ai presidenti di giunta, consiglio e commissione Sanità. Indicazioni più dettagliate su come debbano muoversi le Regioni sono emerse nel corso del convegno nazionale, ospitato a Roma nelle scorse settimane”. “Ora che il quadro complessivo presenta contorni maggiormente definiti – ha concluso Nobili – crediamo si possa attivare il percorso necessario per l’eventuale istituzione del Garante della salute”.

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