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Picchia la ex al culmine di una lite,
arrivano i carabinieri

JESI - La vittima, una donna di 30 anni di Jesi, è stata medicata al pronto soccorso dell'ospedale Carlo Urbani e ne avrà per 10 giorni. Le violenze da parte dell'ex marito andavano avanti da molti anni, ma lei non lo aveva mai denunciato

(foto d’archivio)

 

di Talita Frezzi

Una violenza inaudita quella scoppiata nella notte tra venerdì e sabato in un’abitazione del quartiere Colle Paradiso di Jesi. In quella casa si è consumato l’ennesimo episodio di maltrattamenti e violenza da parte di un ex marito padrone nei confronti della moglie, che per molti anni ha subito e taciuto senza denunciarlo. La vittima è una jesina di 30 anni ed è mamma di un bambino avuto da quell’uomo violento, di qualche anno più grande di lei, anche lui jesino. Sono separati, ma questo non è bastato a mettere fine alle violenze ripetute anche se i due ex coniugi non vivono più insieme.
Venerdì notte l’uomo si è presentato a casa della ex con una scusa, la donna lo ha fatto entrare perché sembrava calmo, tranquillo, in sé. Ma poi all’improvviso è bastato pochissimo a turbare quell’equilibrio e sconvolgerlo. E’ nata l’ennesima lite e lui ha iniziato a picchiarla, di nuovo. Schiaffi, pugni. L’ha afferrata per i capelli fino a strapparglieli, l’ha scaraventata sul pavimento. Un incubo. L’uomo è rimasto dentro casa della ex moglie fino al mattino, quando la madre di lei che abita al piano di sopra non è scesa per chiedere delle cose alla figlia, come faceva d’abitudine. Ma quando la ragazza ha aperto la porta, aveva il viso tumefatto e i segni della violenza. La madre, compreso che si trattava dell’ex genero, esasperata ha chiamato il 112, trovando lei la forza che alla figlia mancava. I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Jesi sono intervenuti a sirene spiegate, ma sentendo quelle sirene l’uomo è scappato via. La povera donna è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani dove è stata medicata. Se la caverà con 10 giorni di prognosi. Finalmente la donna ha trovato il coraggio di raccontare il suo dramma, fatto di violenze e minacce e soprusi che andavano avanti da anni. Maltrattamenti e violenze taciuti. Mai prima d’ora aveva chiesto aiuto ai carabinieri, mai si era rivolta all’ospedale, mai una denuncia verso il suo aguzzino. Forse adesso le cose per lei cambieranno.

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