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Caccia, gli ambientalisti non mollano
«Regione incapace: pronto un altro ricorso»

QUERELLE - Dopo la decisione della giunta di aggirare la sentenza del Tar che aveva sospeso la preapertura, le associazioni annunciano di voler impugnare anche la nuova delibera

 

Foto d’archivio

 

L’Alleanza della associazioni ambientaliste marchigiane (Enpa Marche, Italia Nostra Marche, Lac Marche, LavMarche, Lipu Marche, Lupus in Fabula, Wwf Marche) reagisce duramente alla scelta della Regione e prepara un nuovo ricorso contro la decisione di aggirare la sospensiva del Tar alla preapertura della caccia di domani 1 settembre.  La giunta si è adeguata alle condizioni formulate dall’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), togliendo per esempio la possibilità di cacciare la Tortora e  nel contempo ha ridotto le giornate di preapertura da sei a quattro (ora sono 1, 4, 8 e 11 settembre). E con ciò ha ritenuto in sostanza di aver superato la sentenza del Tar. «La vera priorità ed emergenza per le Marche  -scrivono ora gli ambientalisti  – secondo i nostri politici ed amministratori regionali, è far andare ad ogni costo a caccia il primo settembre i cacciatori marchigiani e farli sparare a cornacchie, ghiandaie e gazze, specie peraltro disprezzate dai cacciatori stessi, che non sprecheranno neppure una cartuccia per ammazzarle. Perché questo è esattamente il risultato, estremamente deludente, che hanno ottenuto i cacciatori marchigiani dai loro “protettori” politici, che sono dovuti tornare in fretta e in furia dalle loro “sudate” ferie, per riunirsi in Giunta e in Commissione e partorire il classico “topolino”, che come al solito farà infuriare tutti: cacciatori, ambientalisti e i comuni cittadini, che domenica non potranno fare la classica passeggiata in campagna per non rischiare di beccarsi qualche fucilata. Si è ripetuto quindi esattamente il copione dello scorso anno, con l’assessore Pieroni ed i tecnici del suo ufficio ad “elaborare” un calendario venatorio 2019/2020 con la consueta approssimazione e superficialità, senza tenere conto dei competenti ed autorevoli pareri dell’Ispra e nondimeno delle osservazioni delle nostre associazioni ambientaliste ed animaliste, che pure erano state invitate a farlo, con tanto di audizione in Commissione consiliare».

Moreno Pieroni

Le associazioni ricordano il ricorso al Tar che ha riconosciuto le osservazioni dell’avvocato Tommaso Rossi, bloccando a l’ormai consueta “preapertura” della caccia al primo settembre. «Ricordiamo all’assessore Pieroni – continuano le associazioni – che la “preapertura” non è affatto una “tradizione” che affonda le radici nella storia della caccia, ma è solo un “regalo” suo e della giunta regionale ai cacciatori, per mandarli a caccia 15 giorni prima dell’apertura generale, che la Legge nazionale 157/92 fissa per la terza domenica di settembre. Quindi, puntuale anche quest’anno, è arrivata in soccorso dei cacciatori la solita “leggina” della giunta regionale, fatta apposta per aggirare ed eludere il decreto di sospensione emanato dal Tar. Stavolta però, vuoi per il puntuale e preciso ricorso dell’avvocato Rossi, ma forse anche per la diffida che il presidente Ceriscioli e la sua giunta si sono visti recapitare in posta Pec dalle nostre associazioni, paventando contro di loro azioni civili e penali per abuso di potere e danno erariale, il risultato è stato alquanto sconfortante per i loro protetti. Siate certi, comunque, che la “telenovela” sul calendario venatorio non finisce qui. E’ già pronto infatti il nostro ricorso alla nuova delibera di giunta e, vista la inusuale tempestività del nuovo presidente del Tar Marche, che ringraziamo, non sono escluse altre “sorprese” per le prossime ore. In attesa dell’udienza di merito fissata per il 18 settembre, quando verranno messe inesorabilmente a nudo tutte le carenze legislative del calendario venatorio marchigiano e tutta l’incapacità amministrativa di una classe politica in grado solo di ubbidire ai diktat di uno sparuto esercito di sparatori, anno dopo anno sempre più piccolo e insignificante ai fini elettorali».

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