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Conti per le spese elettorali contestati,
Mancinelli: «un eccesso di zelo il mio»

ANCONA – La sindaca ha relazionato in Consiglio comunale sulla questione, precisando che la violazione certificata dal Collegio regionale di garanzia elettorale, che le contesta i 20 giorni in cui, prima delle Amministrative del 2018, sono esistiti contemporaneamente due conti con lo stesso scopo, «non prevede sanzioni né di carattere pecuniario né amministrativo poiché sono altri i casi perseguibili, non il mio». Bocciato in Aula l'ordine del giorno dei 5 stelle che chiedeva, tra le altre cose, di effettuare il versamento nelle casse comunali della somme in entrata nei conti in quei 20 giorni

Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli

 

 

 

Conti per le spese elettorali contestati: la sindaca Valeria Mancinelli ha relazionato in Consiglio comunale sulla questione, parlando di un «eccesso di zelo in termini di trasparenza. Tutti i movimenti sono stati certificati al Collegio di Sorveglianza con tanto di relazione finale, compresi i movimenti antecedenti perché ho documentato non solo i 45 giorni di campagna elettorale, ma pure il periodo precedente».
Il 24 luglio scorso, il Collegio regionale di garanzia elettorale ha contestato alla sindaca il fato che per 20 giorni siano esistiti contemporaneamente due conti utilizzati per spese e raccolte fondi elettorali. Il primo, aperto a suo nome – e non del cosiddetto mandatario elettorale – a febbraio e chiuso a maggio, ed il secondo attivato con l’avvio vero e proprio della campagna elettorale.
«Ho dichiarato l’esistenza di due conti correnti e fornito le movimentazioni bancarie in entrata e uscita, tutte documentate – prosegue la prima cittadina –. Dal primo sono uscite tutte le somme necessarie alle spese per l’attività politica anche prima dell’attività elettorale vera e propria di 45 giorni. Il Collegio non contesta la trasparenza, ma il fatto che per 20 giorni siano esistiti contemporaneamente i due conti». Venti giorni durante i quali, nello specifico, sono arrivati contributi elettorali, bonifici e versamenti in contanti per 2196.58 euro, e sono stati fatti prelievi per 400 euro.
«Non solo dunque – ha concluso la sindaca – non è stato occultato niente, ma la legge, nel mio caso, non prevede sanzioni né di carattere pecuniario né amministrativo poiché sono altri i casi perseguibili, non il mio». Prima della relazione di Mancinelli, il Movimento 5 stelle ha depositato un ordine del giorno – bocciato a maggioranza – nel quale si chiedeva, tra le altre cose, di «effettuare il versamento nelle casse comunali delle somme in entrata di cui alle operazioni del 10 aprile 2018,12 aprile 2018, 24 aprile 2018 e 9 maggio 2018, per il complessivo importo pari ad euro 2196.58, aumentato del 50% con vincolo di spesa per finanziare due borse di studio riservate agli studenti dell’Università Politecnica delle Marche che si siano distinti in occasione della discussione di tesi di laurea in materie giuridiche».

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