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La lotta per i malati oncologici,
Matteo D’Abrosca incontra Ceriscioli

ANCONA - Il 18enne campano che lotta contro il linfoma di Hodgkin e che gira per il mondo per sensibilizzare la questione dei malati oncologici questa mattina ricevuto a Palazzo Raffaello dal governatore

Ceriscioli con D’Abrosca

 

«Girando il mondo per portare il mio messaggio, ho incontrato tanti giovani impegnati a difesa di temi importanti. Per quanto mi riguarda metto a disposizione la mia esperienza per far conoscere tutte le problematiche che circondano la pediatria oncologica (famiglie e pazienti). Ringrazio la Regione Marche per avermi ricevuto e per la sensibilità dimostrata: il suo sistema sanitario è tra i più virtuosi in Italia ma migliorare è sempre possibile». Così Matteo D’Abrosca, 18enne di Santa Maria Capua Vetere affetto da linfoma di Hodgkin, questa mattina a Palazzo Raffaello, durante un incontro con il governatore Ceriscioli. Matteo combatte con la malattia da quando aveva 13 anni ed è  attualmente in fase di remissione completa dopo chemioterapia, radioterapia e trapianto delle cellule staminali. L’obiettivo di Matteo è far conoscere e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul tema della pediatria oncologica. Per questo motivo da anni porta la sua esperienza a tutte le istituzioni italiane, dal Presidente della Repubblica, ai presidenti del Consiglio, dai governatori delle Regioni e ai Prefetti, ai questori d’Italia e alle più piccole associazioni di volontariato. In Europa è stato accolto dal Parlamento e dalla Commissione Europea, insieme al Commissario alla Salute ha varato un progetto di sensibilizzazione e innovazione per i 27 paesi membri UE e per paesi non membri ed ha avuto modo di confrontarsi con un’altra giovane attivista, Greta Thumberg. Ha collaborato con le Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale della Sanità ed è stato scelto in rappresentanza dell’Italia da una grande fondazione internazionale insieme ad altri 16 ragazzi oncologici di tutto il mondo, per andare a conoscere il presidente degli Stati Uniti d’America alla Casa Bianca. «Sarebbe molto importante – ha commentato il presidente Ceriscioli facendo un grande in bocca al lupo a Matteo per la sua “missione” – lavorare ad un Piano nazionale per l’oncologia pediatrica con delle linee guida come abbiamo fatto per l’azzeramento delle liste d’attesa. In Europa la questione della riorganizzazione delle reti dell’oncologia pediatrica si sta affrontando sostanzialmente con l’adozione del modello “hub and spoke” (mozzo e raggio di una ruota), che prevede uno o più Centri di riferimento per le patologie più complesse e ospedali periferici fortemente integrati con i primi, modulato a seconda delle dimensioni del territorio ma per questo c’è bisogno di un progetto complessivo, di una visione d’insieme in grado di garantire cure adeguate ai pazienti in tutta Italia evitando il classico fenomeno della “macchia di leopardo”. La visita di Matteo è sicuramente uno stimolo ad impegnarci sempre di più su queste tematiche».

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