Pistola puntata contro la mamma della sua compagna per ottenere 9mila euro: lauretano condannato a tre anni di reclusione. L’uomo, 46enne pregiudicato, doveva rispondere di tentata estorsione aggravata per l’episodio accaduto il 26 luglio di tre anni fa. Gli attimi di terrore vissuti quel giorno stati raccontati questa mattina dalla parte offesa, 70 anni. All’epoca, la figlia stava vivendo una relazione con l’imputato, difeso in udienza dall’avvocato Giovanni Bonadies.«Si è presentato a casa mia – ha raccontato l’anziana – e ha iniziato a chiedermi dei soldi. Parlava di 9mila euro, credeva che l’avessi rubati a mia figlia. Prima ha insultato le donne della mia famiglia, poi ha tirato fuori una pistola e me l’ha puntata contro, continuando a pretendere i soldi. Se mi sono resa conto che l’arma era finta? Aveva il tappo rosso, ma ho avuto paura, in quel momento sembrava vera». Anche perchè la pretesa di denaro era stata condita da minacce di morte: «Del tipo che mi avrebbe ammazzato se non gli avessi dato quei soldi oppure che mi avrebbe ucciso di botte». Una possibile aggressione fisica era stata evitata dalla figlia della 70enne. «Quando ha visto il compagno alzare la mano verso di me come per colpirmi si è frapposta tra me e lui». Alla fine, l’imputato aveva girato i tacchi e se ne era andato senza un centesimo anche grazie all’intervento di quella che ormai è la sua ex compagna. Qualche ora dopo era stato rintracciato dai carabinieri di Loreto a casa sua. Interrogato dai militari, aveva spontaneamente consegnato la pistola con cui aveva minacciato la donna, rivelatasi poi un’arma giocattolo. Il tappo rosso, però, non c’era.
(Fe.ser)
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