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Uscita nord del porto:
più di 5 anni per realizzare il progetto

ANCONA – Seduta dedicata all'opera attesa da oltre 30 anni a Palazzo del Popolo. Assenti Anas e Mit. Mancinelli: «proseguire con iter già iniziato senza se e senza ma». Opposizioni: «attenzionare area della frana»

Il Consiglio Comunale aperto

 

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

Un’intera mattinata a discutere dell’annosa questione dell’uscita Nord dal porto, per poi arrivare all’aut aut lapalissiano: «o si continua con l’iter già avviato, o si ricomincia da capo». A definire le due direttrici è la sindaca Valeria Mancinelli, durante il Consiglio comunale aperto – chiesto dalla Lega – sul nodo dell’infrastruttura attesa da 30 anni, con tutti i soggetti coinvolti schierati. Tutti tranne «i protagonisti che hanno davvero potere decisionale, ovvero Anas e ministero delle Infrastrutture», come sottolinea il consigliere pentastellato Gianluca Quacquarini. E se Anas non ha proprio ricevuto l’invito «per non dare alibi all’attuale ed ai futuri governi», puntualizza la prima cittadina, il Mit non è riuscito a mandare nessuno dei suoi esponenti a discutere di una tematica estremamente sentita dall’intero territorio regionale. «Un’infrastruttura fondamentale per le Marche», concordano anche le opposizioni quasi a reti unificate – unica voce fuori dal coro quella di Francesco Rubini (Aic) che si esclude dalla «passerella» e pone l’accento sulla questione ambientale –, sottolineando che l’unica preoccupazione riguarda «la fragilità dell’area della frana, per la quale è opportuno studiare un piano b» e su cui chiedono specifica attenzione. Poche novità quelle che emergono sul progetto in sé e per sé, dal costo di oltre 97 milioni di euro e che non vedrà la luce – se tutto fila liscio – tra oltre 5 anni, 65 mesi nello specifico. E con la mozione della maggioranza approvata in Aula, si allega al progetto anche il sovrappasso in via Conca – già previsto nel piano triennale dei Lavori pubblici per il 2020 – per il quale serve anche una variazione di bilancio da parte della Regione.

Il presidente dell’autorità di sistema portuale Rodolfo Giampieri

Invitati di categorie economiche e sindacati – oltre ai rappresentanti di Regione, Autorità di sistema portuale, Rfi e Camera di commercio, tra gli altri – hanno ribadito il mantra della necessità di «andare avanti al più presto su quest’opera fondamentale per lo sviluppo del porto», mentre gli schieramenti politici si sono divisi sui dettagli, portando al voto cinque mozioni (una di Lega e Fdi, una di Aic, due di 60100 ed una, unica che ha ricevuto il disco verde, della maggioranza). «Dobbiamo convincere/costringere lo Stato ad andare avanti sull’opportunità che abbiamo di fronte oggi – prosegue il Mancinelli-pensiero –. Questa questione non va piegata allo scontro politico. Dobbiamo stare col fiato sul collo su chi deve prendere ulteriori affinché vada avanti, e se non lo fa, percorreremo qualunque iniziativa che sia di stimolo». Tutta la partita del nuovo asse di accesso alla città da Nord consta di tre interventi: uno riguarda l’interramento con gli escavi del porto di Ancona e la creazione del lungomare Nord, il secondo riguarda appunto la bretella di collegamento ed, infine, il raddoppio della Statale 16.
Per quest’ultimo, il progetto definitivo è già approvato e finanziato, e l’Anas ha in corso la procedura di esproprio dei terreni, finita la quale effettuerà la gara per i lavori. Per quanto riguarda il lungomare Nord, c’è il progetto definitivo approvato, il finanziamento è già totale, la Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione è in corso di perfezionamento ed a breve arriverà sui tavoli del ministero dell’Ambiente. Rfi, soggetto incaricato dell’appalto e del procedimento dei lavori, ha pronto il progetto esecutivo e si andrà alla gara entro l’anno.  L’unica questione  aperta è quella della bretella, con Anas che deve fare la progettazione. Un mese fa, all’unanimità (unico a non votare fu Aic) si votò una mozione per chiedere «al Ministero di dare mandato ad Anas di procedere alle ulteriori fasi di progettazione del collegamento Statale-porto». L’atto approvato della maggioranza impegna sindaco e Giunta a costituire un tavolo di confronto tra Comune, Regione, Autorità portuale, Rfi, associazioni di categoria, sindacati, forze sociali ed economiche per monitorare le fasi di progettazione e realizzazione del progetto; interventi dal 2020 per rifare e riorganizzare via Mattei; inserire opere di fluidificazione del traffico e del sovrappasso su via Conca d’intesa con la Regione».

La sindaca Valeria Mancinelli

Opere da attuare in attesa del Lungomare Nord richiesti anche durante gli interventi degli invitati al dibattito. «Non è possibile percorrere due km in 50 minuti durante i giorni di punta del traffico portuale», la posizione di Bianchelli, Cna. Morellina, dell’associazione Stop al degrado, ha posto l’accento sulla necessità della «rotatoria all’incrocio tra via Conca e la Flaminia». Il presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri – l’unico a restare fino alla fine del lungo dibattito durato circa 5 ore – ha invece richiamato l’attenzione sul fatto che «Ancona è l’unico porto europeo non collegato alla grande viabilità» e sulla necessità di infrastrutture «senza le quali un porto internazionale, talvolta non sentito così dalla comunità, rischia di perdere il proprio core di scalo europeo». Necessità di avere un collegamento diretto per il porto ribadita anche da Pierpaoli della Camera di commercio, e Lanari e Bedetti di Confindustria, mentre secondo Longhi, della Confartigianato, «il progetto è fondamentale per aiutare la città e la regione a crescere. Gioacchini della Confesercenti ha sottolineato come «senza l’uscita dal porto siamo prigionieri del traffico».

Consiglio aperto sull’Uscita Nord, le opposizioni: «Vogliamo risposte»

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