di Martina Marinangeli
Oltre un anno per finire i lavori, ritardi, varianti ed un esito del collaudo negativo. Il turbolento cantiere per la bonifica del sottofondo stradale del Viale della Vittoria torna sotto i riflettori con un’interrogazione in Consiglio comunale del capogruppo di Forza Italia, Daniele Berardinelli, che ha chiesto conto all’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini, del costo totale dell’opera, comprensivo di varianti. «Ancora una volta, ascoltando la risposta dell’assessore – commenta il consigliere azzurro – emerge la ‘coincidenza’ di atti che vanno sicuramente approfonditi. Difatti siamo di fronte a lavori pubblici che vedono un importo a base d’asta di 712.910 euro, un ribasso di 212.568 euro e poi varianti in aumento che portano addirittura a superare la base d’asta, finendo a 715.336 euro. In questo caso, la particolarità è che i lavori effettuati e le varianti in aumento, sono stati oggetto di segnalazione alla Procura della Repubblica e che il collaudo ha avuto esito negativo in quanto sono state riscontrate delle anomalie».
Inoltre, aggiunge Berardinelli, «nonostante i ritardi sensibili nella realizzazione dei lavori, l’amministrazione non ha mai ricevuto il Certificato antimafia della ditta esecutrice. Nonostante tutto ciò, il Comune ha già pagato ben 695.472 euro (848.476 iva inclusa, ndr). La presidente della commissione Lavori pubblici (la consigliera Fiordelmondo del Pd, ndr), alla richiesta di tutte le opposizioni di istituire una commissione d’indagine, rispose che si offriva di organizzare riunioni in cui analizzare i lavori pubblici oggetto della nostra attenzione, ma chiaramente siamo ancora in attesa della prima convocazione. È evidente che questo modello di gestione del Comune – conclude – non vada bene assolutamente», tirando in ballo anche l’inchiesta Ghost Jobs che proprio sui lavori pubblici sta indagando con attenzione.
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