«Dopo cinque lunghi anni dalla tragedia nelle aule di tribunale si scriverà la verità; una verità che dobbiamo alle famiglie delle vittime ma anche a tutte le altre parti civili, in tutto 390, così come al nostro paese. Esprimo piena fiducia nella magistratura e vicinanza alle famiglie colpite. Quanto accaduto a maggio del 2014 rappresenta una grande ferita ancora aperta». Così l’onorevole M5s Martina Parisse sul rinvio a giudizio deciso dal gup di Ancona nei confronti di otto indagati per l’alluvione di Senigallia del 3 maggio 2014, che provocò quattro morti e ingenti danni. A processo il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e altre sette persone. «C’è voluto diverso tempo prima di arrivare a chiudere indagini delicate, ma non dimentichiamo che il processo deve ancora essere celebrato – sottolinea l’onorevole jesina – il dibattimento si aprirà davanti al collegio il 6 ottobre 2020. Non possiamo restituire le vittime ai propri cari; il dolore, purtroppo, li accompagnerà per sempre. Ma è bene che si faccia luce su quanto accaduto quel terribile giorno; affinchè emergano eventuali responsabilità nella gestione dell’emergenza. Responsabilità che potranno essere accertate solo al termine di un giusto processo».
Alluvione di Senigallia, 8 a processo C’è anche il sindaco Mangialardi
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