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Da Hong Kong a New York:
i giovani si formano all’estero,
ma il 72% torna nelle Marche

ANCONA – I risultati dello stage CampusWorld targato Politecnica parlano di 255 ragazzi, tra laureandi e neolaureati, che hanno preso parte a tirocini di formazione ed orientamento fuori dai confini nazionali nel 2018. Il rettore Gregori: «chiediamo più risorse perché molte richieste restano inevase»

I protagonisti di CampusWorld

 

di Martina Marinangeli

Dalla A di Arabia Saudita alla Z di Zimbabwe, passando Hong Kong, Singapore, Australia e Usa. Sono solo alcuni dei 66 paesi in cui sono approdati i laureandi e neolaureati dell’Università Politecnica delle Marche nel 2018: 255 in totale, pronti a prendere armi a bagagli e partire per seguire i tirocini di formazione ed orientamento all’estero con il progetto CampusWorld. Nato nel 2005 – in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e con la partecipazione dell’Ubi Banca e della Banca del Piceno –, ha l’obiettivo di favorire l’integrazione tra università e mondo del lavoro. Gli studenti, grazie al progetto, hanno la possibilità di approfondire la conoscenza delle lingue e rapportarsi con nuove realtà economiche e la risposta, dal 2005 ad oggi, è cresciuta in modo esponenziale, raggiungendo i circa 1200 giovani che hanno potuto beneficiare delle esperienze formative che vanno dai 2 ai 6 mesi, «Sono i nostri ambasciatori nel mondo – il commento del rettore e coordinatore del progetto Gian Luca Gregori, che ha anche chiesto «maggiori risorse perché molte richieste restano inevase. Il nostro Ateneo è stato precursore in questo ambito, promuovendo Campusworld nel 2005. L’obiettivo è continuare in questa direzione e nel contempo aumentare la mobilità attiva attraendo laureandi e laureati stranieri».

Dei 255 studenti che hanno preso parte al progetto nel 2018, il 30% proveniva dalla facoltà di Ingegneria, il 27% da Economia, il 24% da Scienze, il 15% da Medicina e il 4% da Agraria. L’87% di questi ragazzi ha trovato lavoro entro 6 mesi, il 72% entro 1 anno. Il 70% dei ragazzi trova occupazione in Italia e il 72% di questi torna nelle Marche, dove trova occupazione proprio grazie alle esperienze acquisite all’estero. Nel 53% dei casi i ragazzi hanno trovato un lavoro coerente con gli studi e il 37% di loro guadagna fra 1200 e 1500 euro al mese. Freddi numeri che si trasformano nelle storie raccontate oggi, durante la presentazione del report, dagli studenti, entusiasti per l’esperienza fatta. Tra questi, Federico Resta, stage nella filiale di Ubi Banca di Hong Kong in Cina, ed Enza Galetta, per due mesi alla Room Club (agenzia che affitta appartamenti) a Londra e ha subito trovato lavoro a Roma proprio grazie a questa esperienza. Giulia Chiaraluce ha invece colto l’occasione di volare verso il Giappone, sua passione, per frequentare il laboratorio alla Tokio University che ha studiato gli effetti delle diete sui meccanismi probiotici: A dare il benvenuto agli studenti, Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, Massimo Terranova, Global Transaction Banking UBI Banca, Mariano Cesari, vice presidente Banca del Piceno, Fabrizo Schiavoni, segretario generale della camera di commercio delle Marche e Fabio Pigliapoco, Ambasciatore Permanent Secretariat of AII (Adriatic & Ionian Initiative).

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