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Fiori e lettere per Mattia,
il dolore dei compagni di scuola:
«Le parole per te non ci bastano»

TRAGEDIA -Silenzio e lacrime stamattina all'Einstein-Nebbia di Loreto, la scuola di Mattia Perini, il 16enne di Civitanova travolto ieri da un treno in stazione. Il banco del giovane ricoperto di messaggi. Assemblea con gli psicologi per i compagni sotto choc. Il preside: «Circolano foto e video dell’incidente sui social. Una cosa vergognosa» - VIDEO

I fiori sul banco di Mattia

 

di Lorenzo Agostinelli (foto Giusy Marinelli)

«Oggi è il giorno del silenzio, un silenzio che si può toccare nella nostra comunità. Buono, educato, gentile, studioso: Mattia le parole per te non ci bastano». C’è un atmosfera surreale all’ingresso a scuola questa mattina. Per i ragazzi dell’istituto alberghiero Einstein-Nebbia oggi non può essere una giornata normale.

Due ragazzi si abbracciano

Tristezza e commozione per i corridoi dell’istituto alberghiero di Loreto, studenti e professori si abbracciano a vicenda per consolarsi, un mesto e rapido via vai popola l’ingresso e gli spazi dei primi piani: docenti ed alunni vagano tra le loro aule, l’aula magna e l’ingresso. Si fermano in molti davanti alla terza E/C, la classe di Mattia Perini, il 16enne di Civitanova travolto ieri pomeriggio da un treno alla stazione di Loreto. In tanti hanno lasciato fiori, un biglietto o semplicemente un messaggio per dedicare un pensiero al loro compagno scomparso.  Quello che era il banco di Mattia è coperto infatti di fiori bianchi e biglietti.

 

Il banco di Mattia

«Tu sarai il mio angelo che non scorderà mai e poi mai, non ci riesco a stare senza di te. Addio fratellino ti voglio bene», recita uno dei più toccanti biglietti lasciati dai tanti, tantissimi ragazzi che hanno dedicato anche solo un momento al loro amico. Sulla lavagna, al centro, il nome di Mattia. Intorno le parole «solare, paura, tempo, freddo, vuoto, rabbia». Un’aula vuota, un silenzio surreale.  «La morte di Mattia ci coinvolge tutti – hanno scritto i compagni – Non c’è un modo per rispondere ad un dolore così grande, così privo di significato. La nostra comunità oggi è qui, presente al vuoto che tutti sentiamo, cerca le parole per ricordare Mattia. Oggi siamo qui, con domande più grandi di noi, abbracciamo la tua famiglia e ci stringiamo in questo dolore che adesso più che mai ci rende comunità».

Mattia Perini

«Ieri è stato pesante – dice il preside Gabriele Torquati – i genitori del ragazzo ci hanno chiamato per avere notizie sul figlio e noi l’abbiamo saputo subito perché un insegnante era presente in stazione. L’insegnante di sostegno  ha subito chiamato i soccorsi, la stessa Polizia ferroviaria ha atteso prima di comunicare il nome a me e alla famiglia perché era una scena surreale. Subito dopo l’accaduto sono state la Croce rossa e la stessa Sipem (Società italiana psicologi dell’emergenza), a proporsi di fare un incontro questa mattina coi ragazzi. Oltre al dottore dell’Asur sono intervenuti due psicologi della Croce Rossa e tre della Sipem che si stanno coordinando su come parlare ai ragazzi». In effetti si è tenuta un assemblea, nella sala ristorante al secondo piano, dove questi esperti hanno parlato e consolato i ragazzi ed in particolar modo la classe del ragazzo, tutta in prima fila ma con gli occhi persi nel vuoto.

L’assemblea con gli psicologi

«Ad assistere alla scena c’erano 25/30 ragazzi che se lo sono visto in diretta. Con questo team di esperti adesso valuteremo come intervenire singolarmente o a gruppetti sui ragazzi, in questo particolare momento è importante essergli vicino e sostenerli. Avevamo diversi eventi in programma- continua il preside – abbiamo annullato un’uscita che era programmata da tempo e un convegno sull’alimentazione sostenibile. Non lo ritenevamo giusto ed opportuno, così come per l’open day di domenica nel quale i ragazzi avrebbero spiegato, attraverso delle piccole simulazioni, cosa si fa nella scuola. Abbiamo annullato tutto, ci sono altre priorità adesso. Per il funerale del ragazzo ci organizzeremo oggi e nei prossimi giorni ma siamo assolutamente sicuri che oltre alla quasi totalità dei ragazzi parteciperà anche una folta rappresentanza di professori insieme a me». La tristezza non è l’unica cosa che aleggia oggi tra le aule, c’è anche indignazione e rabbia. Diversi compagni di Mattia sono indignati e furiosi per la presenza di foto e video dell’accaduto sui vari social network. «Da quello che mi hanno riportato alcuni studenti e diversi docenti –  spiega Torquati – stanno circolando foto e video dell’accaduto sui social. Una cosa vergognosa riconosciuta come tale dagli stessi ragazzi. Si rendono conto anche loro di quanto sia assurdo spettacolarizzare questa storia. Abbiamo già parlato con la Polizia postale e si prenderanno dei seri provvedimenti».

Una delle lettere lasciate sul banco di Mattia

La lavagna nella classe di Mattia

 

 

Bandiere a mezz’asta all’ingresso della scuola

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