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Tragedia di Corinaldo,
rito abbreviato per i sei
della banda dello spray

ANCONA - Niente dibattimento per i componenti del gruppetto accusato di aver spruzzato la sostanza urticante all'interno della Lanterna Azzurra, creando il fuggi fuggi in cui hanno perso la vita cinque minori e una giovane mamma

La rampa esterna del locale

 

Tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo: rito abbreviato per i sei componenti della banda dello spray. Nessuno andrà a dibattimento davanti ai giudici della Corte d’Assise. E’ questa la scelta difensiva dei ragazzi della Bassa Modenese in carcere dallo scorso agosto con l’accusa di aver spruzzato lo spray al peperoncino all’interno del locale e aver causato il fuggi fuggi in cui l’8 dicembre 2018 hanno perso la vita cinque minori e una giovane mamma. La sostanza urticante sarebbe stata utilizzata per cercare di strappare catenine dal collo dei ragazzi presenti, arrivati a Corinaldo soprattutto per assistere all’esibizione di Sfera Ebbasta. L’udienza per il processo non è stata ancora fissata. Davanti al giudice dovranno comparire  Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah. Il presunto ricettatore della banda, Andrea Balugani, è già uscito dal procedimento dopo aver patteggiato quattro anni e due mesi di reclusione. Al processo ci si arriva dopo la richiesta della procura di procedere con il giudizio immediato. Se non ci fossero state richieste di riti alternativi, la prima udienza del procedimento si sarebbe tenuta il 13 marzo. Per quanto riguarda le contestazioni, il gruppetto di modenesi dovrà rispondere di omicidio preterintenzionale per la morte di Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Asia Nasoni, Emma Fabini, Benedetta Vitali ed Eleonora Girolimini e del ferimento di circa 200 persone, molte delle quali rimaste intrappolate all’altezza dell’uscita numero tre della discoteca. L’accusa è anche associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine. La procura, infatti, contesta quasi 40 colpi furtivi commessi in varie discoteche d’Italia, sempre con lo stesso modus operandi dello spray al peperoncino, utilizzato per creare scompiglio nei locali e facilitare gli scippi ai danni degli avventori.

(fe.ser)

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