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Secchiate d’acqua e feci lanciate
nel terrazzo dei vicini:
stalker condannato

ANCONA - Un anno di reclusione, pena sospesa, per un 47enne accusati di aver molestato per almeno due anni gli inquilini del palazzo dove viveva

 

Minacce, dispetti e secchiate d’acqua lanciate nel terrazzino dei vicini: condannato un 47enne anconetano per stalking. L’uomo, stando a quanto decretato oggi in udienza dal giudice Alberto Pallucchini, dovrà scontare un anno di reclusione, pena sospesa. Il procedimento ha preso vita dopo la denuncia degli ex vicini dell’imputato dopo l’ennesima molestia subita all’interno del condominio, situato in via Marini. Le vittime, marito e moglie, abitavano nell’appartamento situato un piano sotto rispetto a quello del 47enne. Secondo quanto riportato dalle vittime, l’uomo gli avrebbe reso la vita impossibile lanciando nel balcone secchiate d’acqua, ma anche sputi, feci e urina. Oltretutto, la procura ha contestato allo stalker (che ha pendenti altri procedimenti legati sempre ai presunti atti persecutori impartiti alla coppia) aggressioni fisiche e minacce. In un’occasione, parlando a telefono con gli inquilini del palazzo avrebbe detto:  «Taglio la testa a vostra figlia». Dopo l’ennesima denuncia, il 47enne ha deciso di abbandonare il condominio. La difesa non esclude ricorso in appello.

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