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Agguato in un condominio:
due accoltellati, uno è gravissimo
Caccia a un terzo uomo (Foto/Video)

CIVITANOVA - Choc in via Pavese. L'ipotesi è un regolamento di conti per questioni di droga. Il più grave, Noureddine Hamimou, 47 anni, è stato portato a Torrette, l'altro all'ospedale cittadino con un polmone perforato. Si tratta di due tunisini, un loro connazionale presente ai fatti è scappato
I rilievi dei carabinieri in via Pavese

 

di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)

Lite finisce con un accoltellamento, in ospedale l’aggredito e l’aggressore. C’è forse un regolamento di conti dietro l’agguato che si è compiuto questa mattina a Civitanova, in via Pavese, all’interno di una palazzina al civico 6. Qui al primo piano vive da qualche tempo un tunisino, Noureddine Hamimou, 47 anni, l’appartamento però in realtà è affittato ad una ragazza italiana a cui era stato notificato uno sfratto e che non era presente quanto è accaduto l’episodio violento.

Carabinieri e ambulanze sul posto

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato in passato, e martedì scorso era rimasto coinvolto in una rissa in via Tito Speri dove aveva ricevuto una bottigliata in testa. Questi gli elementi noti agli inquirenti per dipanare una matassa che ancora non è molto chiara. Poco prima delle 10 due uomini di nazionalità tunisina sono andati a casa del connazionale. Sono entrati e hanno discusso animatamente fino a quando uno dei due ha tirato fuori un coltello da cucina con una lama di almeno 15 centimetri. I due si sono affrontati e Hamimou ha ricevuto numerosi fendenti in tutto il corpo. Il volto era una maschera di sangue, aveva tagli anche alla testa e sul resto del corpo. L’altro ha ricevuto una coltellata profonda che gli ha perforato il polmone. I residenti hanno sentito subito le grida e si sono affacciati. Uno dei due uomini ha tentato di fuggire e l’aggressione è proseguita anche sul pianerottolo e fuori. Lungo le scale e sul portone ci sono numerose tracce di sangue e, di fuori dal cancello, anche un lenzuolo intriso utilizzato per tamponare le ferite. A chiamare polizia e carabinieri sono stati i vicini che hanno visto la scena e un uomo a terra di fronte l’abitazione.

I rilievi dei carabinieri

Sul posto immediatamente sono arrivati i soccorsi del 118 e della Croce verde. L’uomo col polmone perforato è stato trasportato all’ospedale di Civitanova, a causa della lesione infatti non è stato possibile trasportarlo in elicottero a Torrette e arrivato al pronto soccorso è stato immediatamente trasferito in chirurgia e sottoposto ad intervento. Il 47enne aveva invece numerose ferite e le sue condizioni sono apparse più gravi ed è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. Entrambi comunque erano coscienti e non hanno perso i sensi durante le operazioni di soccorso. I due feriti non sono in pericolo di vita.

Da chiarire ancora il ruolo del terzo uomo che era con uno dei tunisini feriti e che secondo alcuni testimoni non avrebbe preso parte all’aggressione. Il magrebino all’arrivo dei carabinieri si è dato alla fuga scappando fra le abitazioni del quartiere San Marone. I militari e gli uomini del commissario Lorenzo Sabatucci hanno provato ad inseguirlo a piedi, ma ha fatto velocemente perdere le tracce. La polizia ha proseguito poi la caccia all’uomo con le volanti lungo la città partendo prima dal quartiere San Marone e arrivando nella zona a ridosso della ferrovia in via del Casone, ma al momento non è stato ancora rintracciato. Sul posto anche il nuovo dirigente della Squadra mobile, Matteo Luconi.

Sul posto sono rimasti i carabinieri della Compagnia di Civitanova che seguono il caso. Gli uomini del capitano Amicucci hanno ascoltato le numerose testimonianze dei vicini che hanno riferito che da tempo in quell’appartamento c’era un viavai sospetto, tanto che avevano già segnalato la presenza di persone poco affidabili. Al vaglio anche le telecamere di un negozio che si trova nelle vicinanze e che potrebbe aver ripreso l’arrivo dei due tunisini. Sul posto anche il comandante della stazione di Civitanova Bartolomeo Filannino, il Reparto operativo dell’Arma e il Nucleo investigativo di Macerata che ha repertato le tracce lasciate dalla colluttazione. Sul piazzale una scarpa di uno dei due litiganti, il lenzuolo e numerose macchie di sangue. Gettato dietro una siepe occultata da un’auto in sosta anche il coltello utilizzato per ferire il connazionale e rinvenuto dai carabinieri. Le indagini proseguono per chiarire cosa sia successo effettivamente nell’appartamento: se i due tunisini siano andati dal connazionale per regolare alcuni conti in sospeso e abbiano portato dietro il coltello o se sia nata una discussione poi degenerata. Da chiarire anche se l’aggressore della rissa al Varco sul mare di martedì sia lo stesso dell’agguato maturato questa mattina.

(Ultimo aggiornamento alle 13,40)

 

 

Il capitano Massimo Amicucci con il nuovo dirigente della Squadra mobile di Macerata, Matteo Luconi

Matteo Luconi, nuovo dirigente della Squadra mobile

Il commissario Lorenzo Sabatucci, che dirige il commissariato di Civitanova

Tracce di sangue sull’asfalto davanti al condominio

Carabinieri e 118 sul luogo dell’accoltellamento

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