«Sono anni che diciamo che la strada di accesso a Portonovo è un vero pericolo pubblico in balia dell’arbitro di chiunque. Eppure il dogma di garantire un accesso libero e indiscriminato alla baia è rimasto intatto sospinto da interessi economici privati intoccabili e le proposte di contingentare gli ingressi, introdurre sensi di marcia alternati, garantire un accesso alternativo per pedoni e ciclisti sono state tutte respinte». Così il consigliere di Altra Idea di Città Francesco Rubini sulla strada che conduce alla piazzetta di Portonovo, teatro ieri pomeriggio di un drammatico incidente che ha coinvolto una turista veneta, finita contro un bus. Si chiede Rubini: «Che fine ha fatto per esempio la mozione approvata per riaprire la vecchia strada di accesso e farne un percorso ciclo pedonale a zero impatto ambientale?Perché la giunta non la applica disattendo la volontà del Consiglio? Questa volta a farne le spese è stata una turista di trent’anni in sella alla sua bicicletta, ora ricoverata in gravissime condizioni, finita in rotta di collisione con l’autobus navetta che ogni giorno, da decenni, è costretto a destreggiarsi lungo una carreggiata stretta, mal messa e piena di curve buie con evidenti rischi per gli autisti che diventano anch’essi vittime di questo sistema malato. Per quanto mi riguarda, nei limiti dei miseri poteri che questo assetto istituzionale garantisce a noi consiglieri di minoranza, chiederò immediatamente la convocazione di una commissione consiliare e la riapertura di un confronto collettivo sul futuro dell’accesso alla spiaggia.Così non si può andare avanti».
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