Nei giorni scorsi erano comparse scritte razziste su uno striscione che pubblicizzava l’attività del ristorante di Ali Mustafa, titolare del Colle Paradiso di Jesi, e su un cartellone esposto fuori dal locale stesso. La città aveva espresso solidarietà al ristoratore giordano residente in Italia da quasi 40 anni, sposato e con tre figli, e stamattina anche il sindaco Massimo Bacci, accompagnato dall’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri, gli ha fatto visita, Con loro c’era anche Giovanni Trillini, l’ex allenatore della Jesina amico di vecchia data di Alì. Nel salutare il ristoratore e la moglie, Bacci ha voluto sottolineare brevi, ma chiarissimi concetti: «Ho ritenuto importante essere qui per esprimere la solidarietà mia personale e come sindaco dell’intera città. Quello che è accaduto mi auguro sia il gesto di giovani sconsiderati che non abbiano ancora maturato una coscienza civile, perché se così non fosse sarebbe grave. Jesi è da sempre una città ospitale ed accogliente e lo dimostra il rapporto che ha sempre avuto con la comunità straniera. Sul rispetto, la civile convivenza e la migliore integrazione si basa la nostra comunità che ha fatto della coesione sociale un valore fondante».
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