di Alberto Bignami
Il polmone verde di Tavernelle, il parco del Verbena collocato nella zona vicino all’ospedale geriatrico, «è inutile». Ad affermarlo sono i residenti che, da tempo, vorrebbero invece poterne fruire. «Cosa però è impossibile perché – dicono – i giochi sono, ad esempio, tutti rotti». Passeggiando per la vasta area verde, effettivamente vi sono i montanti delle altalene, rimasti però orfani del seggiolino. Veri e propri scheletri di legno desolanti. «In questo modo – proseguono – sono inutili. Quale senso hanno? Inoltre, in alcuni punti del parco, l’erba è talmente alta da arrivare fino alla seduta delle panchine». Il parco è dotato anche di una fontanella collocata proprio all’ingresso e che sarebbe utile soprattutto in questo periodo estivo quando il caldo si fa sentire «e che potrebbe servire non solo ai bambini – spiegano – ma anche agli adulti o a quegli anziani che qui vengono per trascorrere qualche oretta fuori casa e che magari non possono andare al mare perché non hanno nessuno che li accompagni o, più semplicemente, per timore del Covid». Anche il campo da calcio è completamente incolto «con l’erba alta ma più che altro con le porte completamente rotte così come devastata è la recinzione. Purtroppo – aggiungono – lo è da prima della pandemia». Nel parco c’è poi un grande sgambatoio per cani «anche questo con due fontanelle, nessuna delle quali utilizzabile ormai da mesi – sottolineano -. E’ inutile portarci i cani se poi, non hanno da bere con questo caldo» I residenti ovviamente non sono stati fermi, con le mani in mano, ma spiegano che «abbiamo mandato diverse email all’Urp del Comune sia per questo motivo riguardante le fontanelle non funzionanti – affermano – sia per il fatto che questo sgambatoio dovrebbe essere diviso in due metà in modo tale da consentire più ingressi data l’affluenza». Lo sgambatoio è infatti l’unico punto di riferimento per chi, nel quartiere ha un ‘Fido’ in casa. «Basterebbe mettere una rete che tagli lo sgambatoio in due parti in modo tale da accontentare tutti e – concludono – azionare nuovamente le fontane. Il parco, in questo caso, tornerebbe finalmente a vivere e ad essere apprezzato».
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