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Mattarella accende la lampada votiva:
visita lampo a Loreto
Capo dello Stato accolto dagli applausi

E' ATTERRATO all'aeroporto di Falconara alle 10,50. Poi la messa in basilica. A fare gli onori di casa, Luca Ceriscioli e monsignor Dal Cin. Il presidente della Repubblica non ha tenuto discorsi ai fedeli presenti in piazza. Il governatore: «La sua presenza nella celebrazione di questo rito è un segnale di speranza verso ciò che ci aspetta per una ricostruzione economica e sociale»

Il presidente Sergio Mattarella davanti alla basilica di Loreto

 

 

di Martina Marinangeli (Foto di Giusy Marinelli)

È stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad accendere quest’anno la lampada votiva al santuario di Loreto. Un gesto tradizionale e di buona speranza. Il capo dello Stato, accompagnato dalla figlia Laura, è arrivato puntuale, alle 11,30, per assistere alla messa in basilica. Una visita durata poco più di un’ora, Mattarella al termine della funzione si è soffermato sul sagrato della basilica davanti ai fedeli seduti in piazza, per poi ripartire. Nessun discorso dunque a fedeli e politici presenti.

Un applauso ha accolto l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Loreto (accompagnato dalla figlia Laura). Atterrato alle 10,50 all’aeroporto di Falconara, è poi partito verso Loreto dove è arrivato puntuale per assistere, alle 11,30, alla messa celebrata in basilica da Paul Richard Gallagher. Ad attenderlo c’erano, tra gli altri, il governatore Luca Ceriscioli («Mattarella è venuto molto spesso nelle Marche, segno della sua vicinanza a questa regione.

Sergio Mattarella con monsignor Dal Cin

Ed anche oggi ha voluto essere qui, in un giorno importante, in un periodo così difficile»), l’assessore al Turismo Moreno Pieroni, il sindaco di Loreto, Paolo Niccolini, Antonio Mastrovincenzo, presidente del Consiglio regionale e Gino Sabbatini, presidente della Camera di commercio Marche. Mattarella sul sagrato della basilica ha scambiato qualche parola con il delegato pontificio, monsignor Fabio Dal Cin, per poi entrare all’interno. Nel corso della funzione lo stesso presidente Mattarella ha acceso la lampada votiva al santuario, gesto tradizionale e molto sentito nelle Marche. Tante le persone presenti sulla piazza, dove viene misurata la temperatura con i termoscanner (il numero di posti è stato limitato a 450), che hanno assistito alla funzione da due maxi schermi (per questioni di sicurezza è stato vietato l’ingresso in basilica ai fedeli). Al termine della funzione Mattarella si è soffermato sul sagrato di fronte ai presenti, per poi ripartire in auto verso le 12,50. 
«É stato un momento simbolico, quello dell’accensione della lampada votiva, nelle radici profonde di una regione religiosa come le Marche – il commento di Ceriscioli –. Un modo per tutti per affidarci alla Madonna di Loreto, visto che siamo in una fase molto particolare, tra riapertura delle scuole e rischio di una seconda fase del contagio. La presenza del Capo dello Stato ha dato un significato speciale a questo rito che si traduce anche in un segno tangibile di speranza verso ciò che ci aspetta per una ricostruzione materiale e immateriale, economica e sociale, del nostro sistema regionale. Lo ringrazio per l’affetto che dimostra da sempre per le Marche, meta che ha voluto onorare con la sua presenza numerose volte, sia nelle zone del sisma che recentemente, a Recanati, per l’inaugurazione del restaurato Colle dell’Infinito». Fa eco l’assessore Pieroni, secondo cui «la presenza di Mattarella oggi è la ciliegina finale di questi mesi, che sembravano difficili per il sistema turistico ed invece i risultati si sono dimostrati più che confortanti». Al momento del congedo, il sindaco Niccolini ha donato al Presidente della Repubblica un rosario da viaggio in oro, prodotto dagli artigiani lauretani: «è la festa della natività della Madonna che a Loreto viene celebrata da 700 anni con particolare solennità – ha ricordato il primo cittadino –. Lo facciamo insieme ai nostri cugini dell’aeronautica militare e l’importanza del nostro santuario è confermata dal fatto che, in questa giornata, è venuto anche il Capo dello Stato. È un momento poi particolare perché, accendendo la lampada votiva per l’Italia, tutta la comunità nazionale si stringe attorno alla Santa casa di Loreto». Come sottolineato da Dal Cin, «è un rito che invoca la benevolenza della Madonna di Loreto per i politici, gli amministratori pubblici ed i governanti dell’Italia e del mondo perché siano promotori di pace vera, cioè giustizia sociale, dignità della persona, diritti umani e salvaguardia del Creato. Da Loreto, un messaggio di speranza per la grande famiglia umana, dove tutti devono guardarsi come fratelli e sorelle e non come estranei, soprattutto in questo momento dove si soffre a causa della pandemia e dove si piange per l’ostinata crudeltà degli uomini».

L’accensione della lampada (Ph. Pino Curtale, Delegazione Pontificia)

Monsignor Dal Cin

L’accensione della lampada votiva

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra nella basilica di Loreto

Mattarella a colloquio con il sindaco Paolo Niccolini e il governatore Luca Ceriscioli

Da sinistra: monsignor Dal Cin con il sindaco Niccolini e il governatore Luca Ceriscioli

L’assessore Moreno Pieroni

 

 

Controlli col termoscanner

 

 

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