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Il Pd a pezzi, Mastrovincenzo:
«Commissariamento» Morani:
«Serve nuova classe dirigente»

POLITICA – Nel day after della sconfitta a Senigallia, molti dem scendono in campo per chiedere un cambio di passo radicale. Domani il segretario Gostoli proporrà una fase costituente per l'analisi della crisi, a cui dovrebbe fare seguito un nuovo congresso

Antonio Mastrovincenzo

 

di Martina Marinangeli

Prima la Regione. Poi Macerata. Ieri Senigallia. La lunga serie di cocenti sconfitte inanellate dal Pd in quest’ultima tornata elettorale – a fronte di un buon risultato, invece, oltre i confini marchigiani – ha spinto molti esponenti di peso del partito regionale a chiedere un profondo rinnovamento, con l’azzeramento dei vertici e, secondo qualcuno, con un commissariamento da Roma. Per domani è prevista la segreteria regionale alla quale il numero uno dei dem delle Marche, Giovanni Gostoli, proporrà una fase costituente per l’analisi della crisi, a cui dovrebbe fare seguito un nuovo congresso. Ma molti big premono sull’acceleratore, come Antonio Mastrovincenzo, presidente del consiglio regionale uscente e più votato nella provincia dorica, secondo cui «il Partito Democratico delle Marche deve essere commissariato. Dopo le pesanti e dolorose sconfitte nelle elezioni regionali e amministrative va avviato, da subito, un percorso di totale rigenerazione che parta dalle dimissioni dei responsabili regionali e provinciali e dall’azzeramento degli organismi dirigenti attraverso il commissariamento. Questo consentirà l’avvio di una profonda riflessione, aperta a tutto coloro che vogliono dare un contributo per un nuovo centrosinistra che abbia come priorità il lavoro, il welfare l’ambiente, la scuola, la cultura. È indispensabile una nuova fase, senza infingimenti e riposizionamenti tattici. Abbiamo bisogno dell’entusiasmo dei giovani, di volti nuovi, di competenze, di proposte e metodi innovativi. Questo ci chiedono i nostri elettori e i cittadini che non ci hanno più dato fiducia. Non possiamo attendere, il tempo è già scaduto».

Alessia Morani

Pensiero condiviso dalla sottosegretaria al Mise Alessia Morani, che chiede un nuovo gruppo dirigente, parlando di «batosta storica. Dobbiamo ripartire riconoscendo i nostri errori e con queste consapevolezze, senza tentativi di rimozione di ciò che è accaduto e senza rimozione delle responsabilità. Sarebbe un errore una discussione tesa solo a rimpallarci responsabilità che, sottolineo, appartengono a tutti. Ora è necessario mettere in campo un nuovo gruppo dirigente, persone capaci di immaginare un nuovo modello di sviluppo per le Marche e un nuovo modello socio/sanitario alla luce delle enormi trasformazioni intervenute negli ultimi anni: denatalità, invecchiamento della popolazione, abbandono delle aree interne.
Ripartiamo dalle idee riconoscendo gli errori. Con umiltà».

Gianluca Busilacchi

Allargando il perimetro al di fuori di casa Dem, anche Gianluca Busilacchi – per anni esponente del Pd, poi passato ad Articolo 1 – ha parlato di una necessità di rinnovamento, non solo del partito di maggioranza, ma dell’intera coalizione di centrosinistra: «non si potrà ripartire se non con un rinnovamento di visione, metodo e classe dirigente. È il tempo di dire basta al ceto politico e alle logiche burocratiche, che fanno percepire il centrosinistra come ancorato alla conservazione del potere più che agli interessi dei cittadini più svantaggiati, e affidarsi a una nuova generazione, ma soprattutto comprendere che i partiti debbono aprirsi alla società, contaminarsi con essa e valorizzarne le migliori risorse. Solo così si potrà tornare a vincere. Al lavoro dunque, a testa bassa e con grande umiltà».

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