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Ricerca e brevetti, fondi all’Univpm
per realizzare progetti e idee

ANCONA - L'ateneo ne ha depositati 115, dal campo della salute, all'automazione e Industry 4.0, fino all'ambiente e a nuove piante. Grazie al programma “Poc Proof of Concept” saranno valorizzati

 

 

L’Università Politecnica delle Marche è tra i 23 programmi ammessi al finanziamento “Poc Proof of Concept” grazie al quale saranno valorizzati i brevetti d’Ateneo. Il bando Poc ha messo a disposizione delle Università italiane, Enti Pubblici di Ricerca (Epr) italiani e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) 5,3 milioni di euro complessivi. La gestione del finanziamento è di Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e ha l’obiettivo di finanziare programmi di valorizzazione di brevetti per innalzarne il livello di maturità tecnologica. «La ‘cultura del brevetto’ è un tema fondamentale per l’Università che può far comprendere e valorizzare i processi innovativi – afferma il rettore Gian Luca Gregori – e soprattutto diffondere le necessarie procedure a difesa dell’innovazione. In molti casi, infatti, è stato riscontrato che il ‘first mover’ non si appropria o si appropria solo parzialmente dei risultati dell’innovazione, ciò si verifica soprattutto per le piccole medie imprese. Diventa quindi determinante – conclude – un programma come questo per la valorizzazione dei brevetti».

Attraverso questi fondi sarà possibile, ai numerosi gruppi di ricerca dell’Univpm, presentare il proprio brevetto, aderente ai requisiti richiesti dal programma, per svilupparlo e realizzare la propria idea. Un brevetto serve a tutelare il proprio sapere, la propria tecnologia e a battere la concorrenza. Con questa opportunità si darà impulso all’innovazione e al trasferimento tecnologico, diffondendo e valorizzando i risultati della ricerca e favorendo l’introduzione sul mercato di prodotti e servizi innovativi. Attualmente l’Univpm ha 115 brevetti depositati, nel campo della salute, ambiente, domotica, automazione e Industry 4.0, Ict elettronica e nuove piante. Un dato che mostra la dinamicità della ricerca e la capacità dell’Ateneo di dare spazio alle competenze e a chi sta progettando il proprio futuro.

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