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‘Chiamata alle armi per gli studenti’,
bufera sul direttore scolastico regionale
«Messaggio sconcertante, ha passato il limite»

IL CASO - Due le interrogazioni parlamentari alla ministra Azzolina sulla lettera inviata da Marco Ugo Filisetti ai ragazzi per il 4 novembre. Una del deputato Mario Morgoni, l'altra di Nicola Fratoianni. Dura la posizione del sindaco di Fabriano: «Non capisco cos'altro debba fare per essere rimosso da suo ruolo». Il capogruppo Pd in Regione Mangialardi: «Lambita l'apologia del fascismo»

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Ugo Maria Filisetti

‘Chiamata’ alle armi del direttore scolastico regionale Marco Ugo Filisetti: scoppia la bufera. Interrogazioni parlamentari e dura presa di posizione di Cgil e del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli sul messaggio rilasciato ieri dal numero uno del Miur regionale in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate. Nel suo messaggio rivolto agli studenti, Filisetti faceva riferimento «a tutti i figli d’Italia che dettero la loro vita per la Patria, una gioventù che andò al fronte e là vi rimase. Una gioventù lontana dai pavidi, coloro che scendono in strada a cose fatte. Giovani che vollero essere altro, con le opere, con l’esempio consapevoli che “un uomo è vero uomo se è martire delle sue idee”». E poi, in coda: «Ricordando i loro nomi, sentiamo di rispondere, come nelle trincee della Grande guerra all’appello serale: Presente!».

Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

LE REAZIONI alle parole del dirigente non si sono fatte attendere. A livello locale, è arrivata quella del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli. Si è rivolto a Filisetti in questa maniera: «Questo personaggio è lo stesso che questa estate non ha autorizzato l’attivazione di un numero di classi necessarie a garantire la massima sicurezza dei nostri ragazzi a scuola. Per intenderci è lo stesso che non ha autorizzato l’attivazione della quarta sezione alla Marco Polo. Non capisco cos’altro debba fare per essere rimosso da suo ruolo. Ancora spero possa essere una fake».

 

Il consigliere comunale di Ancona di Altra idea di città, Francesco Rubini

C’è poi stato l’intervento del consigliere anconetano di Altra Idea di Città, Francesco Rubini: «Senza troppi giri di parole ritengo che il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche debba fare immediatamente un passo indietro e lasciare il ruolo ad altri. Evidentemente il suo profilo non è adatto a ricoprire una carica del genere e di certo delle sue strampalate teorie storico-ideologiche non ne possono fare le spese gli studenti marchigiani. Il Governo e il Ministero dell’Istruzione non facciano orecchie da mercante».

 

Maurizio Mangialardi

Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in Consiglio Regionale, ha sostenuto come Filisetti abbia usato  «Parole che fanno tremare i polsi per la violenza, il fanatismo e un disprezzo per la Costituzione repubblicana che lambisce l’apologia del fascismo. La lettera inviata agli studenti marchigiani per la ricorrenza del 4 novembre dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti rappresenta uno schiaffo alla storia del nostro Paese e alla memoria dei caduti. In questo mondo contemporaneo, reso così instabile da conflitti, terrorismi, diseguaglianze economiche e da ultimo dalla pandemia di Covid, crediamo che i giovani non abbiano bisogno dei vetusti feticci dell’eroismo bellico richiamanti epoche che non vogliamo più rivivere, ma piuttosto di valori autentici come la pace, la democrazia, la solidarietà, la partecipazione, colonne su cui edificare una società più equa e libera e un futuro di cooperazione tra i popoli.  Peraltro – continua Mangialardi – non va dimenticato che l’esaltazione della guerra come modalità volontaria di dare senso alla vita propria e a quella della propria comunità denota un’ignoranza di proporzioni inaudite, dato che dimentica non solo il vasto movimento pacifista che si oppose all’impegno bellico della monarchia italiana, ma soprattutto le migliaia di giovani e giovanissimi strappati a forza dalle proprie terre e portati a morire in trincea, spesso senza neppure sapere per che cosa stessero combattendo. Non è mia abitudine richiedere dimissioni o rimozioni  ma penso che in questo caso si sia abbondantemente passato il limite, compromettendo la credibilità del nostro sistema educativo. Spero che di ciò mostrino consapevolezza anche il governo e il ministro Azzolina prendendo i provvedimenti che riterranno più giusti».

Non si è fatta attendere la condanna della Cgil Marche: «Nella nota non troviamo un passaggio sul ripudio alla guerra sancito dall’art. 11 della nostra Costituzione, non un accenno al differente ruolo svolto oggi dalle nostre forze armate, bensì una evocazione della guerra come fabbricatrice di senso della vita. Fuori da ogni contesto storico e politico, il messaggio del Dott. Filisetti sconcerta soprattutto perché proviene da chi ricopre un ruolo di grande responsabilità nel sistema educativo nazionale, che dimentica come la guerra sia un disvalore costituzionalmente sancito». A livello nazionale sono già stata preannunciate due interrogazioni parlamentari. Una da parte di Nicola Fratoianni (deputato Leu e portavoce nazionale di Sinistra italiana), un’altra di Mario Morgoni (Pd). La richiesta è simile: per i parlamentari la ministra Azzolina deve prendere provvedimenti.

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Nicola Fratoianni

Nicola Fratoianni inizialmente pensava che il messaggio di Filisetti fosse un fake: «Avendo letto il messaggio agli studenti marchigiani diffuso dal dirigente del locale ufficio scolastico regionale in occasione del 4 novembre, non credendo che fosse vero, non sapevo se mettermi a ridere o arrabbiarmi. Un tono e delle parole che stonano – dice il vicepresidente della commissione Cultura di Montecitorio – con un’istituzione del sistema formativo del nostro Pese, forse più adatte ad un raduno dei reduci degli Arditi o della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale non certo a dei ragazzi del Terzo millennio. Si dimostra ancora una volta che per occupare dignitosamente posti dirigenziali dello Stato non basta avere il solo merito di aver frequentato riunioni leghiste o essere vicino a ministri della destra.  L’inadeguatezza regna sovrana. È per questo che presenteremo un’interrogazione in Parlamento  e chiederemo un intervento deciso della ministra dell’Istruzione».

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Mario Morgoni

Mario Morgoni: «Credo che in merito a questa comunicazione di Filisetti vada fatta una valutazione oggettiva: questo dirigente è inadatto al compito che gli è stato affidato, che è comunque un compito educativo. Credo anche che non abbia capito bene o che non abbia studiato la storia. Perché è un po’ diversa da come la racconta lui. La guerra del 16-18 fu definita un’”inutile strage”. E tutta questa enfasi epica, se rapportata alle migliaia di giovani strappati alle campagne, semi analfabeti, che sono andati a combattere in mezzo a stenti miserie e sofferenze, non corrisponde alla realtà. La realtà dei fatti me l’ha raccontata anche mio nonno che è stato in trincea. Questa retorica è ciarpame fascistoide. La prima guerra mondiale non è stata una guerra di conquista, ma un evento tragico per il nostro Paese e oggi festeggiamo il 4 novembre più con l’intento di festeggiare la fine della guerra, possibilmente di tutte. Per cui chiederò al ministro dell’Istruzione di prendere provvedimenti. Credo che Filisetti debba essere rimosso, perché profondamente diseducativo. Spero anche che insegnanti e genitori abbiano un sussulto – dice Morgoni -. Perché non possiamo educare i giovani a questo spirito da “Arditi”. Ma serve una nuova responsabilità verso gli altri, la società e i compiti di cittadino per costruire una convivenza più avanzata. Non queste porcherie che tocca leggere e che purtroppo vengono da un pulpito che ha titolo per essere letto e per avere una diffusione nelle scuole. Chiederò al ministero di prendere le opportune misure perché certi episodi non abbiano più luogo e vengano adeguatamente censurati».

(Redazione CA)

Il direttore scolastico “va in trincea”: il messaggio d’altri tempi in occasione del 4 novembre

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