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Incarichi e stipendi in Regione
Latini, Pasqui e Biancani al top:
guadagnano più del governatore

I COSTI - Il presidente del Consiglio arriva a oltre 11mila euro al mese, i suoi vice a poco meno. Acquaroli a 9.500. Poi ci sono i rimborsi spese e le indennità, la Regione per novembre ha liquidato 360mila euro ai 37 consiglieri e amministratori. Le somme e i destinatari

 

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La Giunta in Consiglio

 

di Luca Patrassi

Regione Marche, una storia lunga cinquanta anni. Con alti e bassi, poi ognuno valuti la consistenza temporale degli alti e dei bassi. A leggere gli ultimi decreti del Consiglio la mente va ai costi della politica, non per altro ma solo perché la maggior parte degli atti recentissimi è riferita a liquidazioni varie. Si passa dalle indennità di novembre ai consiglieri e agli amministratori, alla liquidazione agli aventi diritto – ex consiglieri regionali e loro eredi – dei vitalizi sempre di novembre, dalle indennità di fine mandato agli ex consiglieri e amministratori regionali al bilancio delle spese sostenute da gennaio a settembre scorsi dai gruppi per le loro attività.

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Luca Marconi

Poche, ancora, le delibere per gli incarichi di staff, di dirigenza e di varia umanità: ce ne sono due affidati dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini. Del primo si è già detto: l’incarico di capo di gabinetto a Luca Marconi, ex senatore, ex assessore regionale con Spacca ed ex consigliere regionale di maggioranza ai tempi del centrosinistra guidato da Luca Ceriscioli. Il secondo è un incarico da esperto a 3.625 euro mensili lordi per 30 mesi. «Il Presidente del Consiglio regionale – si legge nell’atto dei giorni scorsi – ha disposto affinché si provveda agli adempimenti per il conferimento di un incarico di esperto in settori d’interesse per le funzioni istituzionali del Presidente, a Monica Bordoni.

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Monica Bordoni, consigliere comunale delle Liste civiche Osimo

In particolare, il conferimento prevede che l’incarico abbia ad oggetto in modo specifico: ”la consulenza nel settore delle iniziative imprenditoriali innovative con particolare riferimento alle esigenze dell’occupazione femminile e delle giovani generazioni nell’ambito del tessuto produttivo del territorio marchigiano”». Nel decreto non ci sono allegati, nessuna traccia al momento del curriculum di Monica Bordoni, consigliera comunale di Osimo.

Comunque nell’atto si parla di nomine di esperti, nel solco di una tradizione che è appartenuta con esempi importanti anche al centrosinistra. Dagli incarichi alle indennità. Per i 37 consiglieri ed amministratori regionali la Regione ha liquidato 247mila euro di indennità e 113mila di rimborsi spese per novembre: un totale sul mese di 360mila euro. Il dettaglio è interessante e permette di confermare una anomalia, almeno apparente, per i più: il presidente del Consiglio e i suoi vice guadagnano molto di più del governatore che magari è un pochino più esposto verso i marchigiani e il territorio.

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Dino Latini

Il presidente Dino Latini e i vice presidenti Andrea Biancani e Gianluca Pasqui percepiscono anche una indennità di funzione: Latini aggiunge ai 6.400 euro dell’indennità e ai 2.700 euro fissi di rimborso spese di tutti i consiglieri e amministratori regionali (oltre a una quota per le spese di trasferta) anche 2.145 euro di indennità di funzione come presidente del Consiglio, quota che è di poco più della metà (1.148 euro) per Pasqui e Biancani.  Altri “spicci” per indennità di funzione vanno anche ai presidenti e ai vicepresidenti di commissioni, fino a un massimo di 700 euro mensili.

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Francesco Acquaroli

Quanto al governatore Francesco Acquaroli a novembre si è visto liquidare, si parla sempre di lordo, 6.400 euro di indennità, 2.700 euro di rimborso spese fisso e 416 euro di ulteriori spese variabili per l’esercizio del mandato. Lui, almeno, nel passaggio che ha scelto di fare dalla Camera dei deputati alla Regione deve averci rimesso una discreta cifra.

Dunque in sintesi: il governatore riceve circa 9.500 euro, il presidente del Consiglio 11.260 circa, Biancani 10.900 euro circa, e Pasqui 10.950 circa. Non è chiaro se l’idea di pagare di più le prestazioni del presidente del Consiglio sia nata alle origini della Regione quando i fondatori pensarono a chissà quale ruolo legislativo e pratico per il Consiglio regionale, di fatto però oggi appare un residuo della autoreferenzialità di una politica assembleare e localistica poco decifrabile dal territorio.

Poi tra le azioni recentissime c’è il decreto che impegna l’importo lordo di 848.614 euro per la liquidazione dell’indennità di fine mandato nei confronti dei consiglieri regionali che hanno cessato il mandato al termine della scorsa legislatura o che non siano stati rieletti in questa undicesima legislatura. Si tratta di un importo medio di 6.400 euro all’anno, per i cinque anni della legislatura: dunque 32mila euro.

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Il passato Consiglio regionale

Poi c’è chi ne prende il doppio, essendo stato eletto per due legislature ed avendo rinunciato alla liquidazione provvisoria della indennità di fine mandato al termine della prima legislatura. Insomma per 24 ex consiglieri regionali la liquidazione di 848mila euro. Altro decreto che non poteva mancare quello per la liquidazione di 360mila euro, a titolo di competenze del mese di novembre 2020, ai beneficiari di assegno vitalizio e di reversibilità e loro eredi aventi diritto. Infine, e siamo al rush finale, la liquidazione dei fondi per l’attività dei gruppi politici: da gennaio a settembre 2020 la somma è di un milione e 157mila euro. Altri decreti, pochi, riguardano il pagamento delle fatture per attività varie svolte nel Palazzo del Consiglio, dalla vigilanza all’acquisto dei toner per le stampanti.

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