«E’ un paradosso, una strada divide due comuni. E la legge prevede che non si possa attraversare anche se chiaramente nessuno sarà lì in quei giorni a controllare che ciò non avvenga – aggiunge a Cronache Maceratesi l’ex sindaco Ceregioli – . Quella decisa da Conte, che in maniera ironica chiamo Winston con il nome del grande statista Churchill, magari sarà una norma fatta con tutte le migliori intenzioni ma è cervellotica e non coglie nel segno. Nelle grandi città ti sposti anche per 40 o 50 chilometri, il paragone con le nostre piccole realtà non regge e non si è tenuto conto del fatto che ci sono differenze abissali fra i grandi centri e i piccoli paesi». Sul come mai abbia atteso oggi per esprimere il suo pensiero, quando fino a pochi giorni fa le Marche erano zona arancione e uscire dai propri comuni non era comunque consentito, Ceregioli precisa: «Quello che mi ha davvero colpito è la mancanza di elasticità durante il periodo natalizio, il non consentire a chi ha parenti vicini a pochissimi chilometri di poter trascorrere insieme il Natale, l’assurdità del paragone fra le metropoli e i piccoli paesi e il caso che ho citato non è sicuramente il solo, soprattutto nel nostro territorio. Nei commenti sotto al post c’è chi scrive della stessa situazione da me descritta anche a Sambucheto di Montecassiano – conclude il vice sindaco di Sarnano -. Il punto è che queste disposizioni non tengono in minimo conto la diversità di una Nazione come la nostra, così come accaduto sulle restrizioni per le attività mettendo nel mirino la movida, quando la vita di un paese di montagna è completamente diversa rispetto a quella di altri centri. E poi accade che a Natale non solo non si possa far visita ai congiunti che magari sono distanti da noi pochi chilometri ma nemmeno attraversare una strada».
(redazione CM)
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