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Pd, Carancini a Gostoli:
«Trasmesso un pessimo messaggio
Il partito deve cambiare»

POLITICA - Il consigliere regionale dem ed ex sindaco di Macerata critica l'ultima direzione regionale e il segretario: «L’orizzonte non lascia intravedere buone speranze»

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Romano Carancini

 

«L’orizzonte non lascia intravedere buone speranze». E’ l’amara constatazione di Romano Carancini, ex sindaco di Macerata ora consigliere regionale dem, dopo l’ultima direzione regionale del partito che si è svolta domenica. «Se la presidente della direzione regionale del Pd Silvana Amati – esordisce Carancini – ancor prima di ascoltare la relazione del segretario Giovanni Gostoli, “impone” urgentemente il dovere di votare alla fine della direzione, con una fretta sospetta, dopo che per mesi si era ritenuto non urgente la discussione sulla sconfitta alle regionali. Se il segretario regionale Giovanni Gostoli illustra in un’ampia relazione le ragioni della sconfitta del Pd attribuendo le responsabilità politiche, amministrative, sociali di quanto accaduto a tutti, tornando indietro nel tempo agli ultimi 15 anni, ma assolve sostanzialmente chi ha governato nell’ultimo anno e mezzo il Pd e in particolare le scelte della storica sconfitta di tre mesi or sono. Se il segretario Giovanni Gostoli, dopo aver dichiarato pubblicamente le proprie dimissioni, si candida a guidare, con tutta la segreteria, la delicata e non breve fase verso il congresso, transizione che comporterà scelte e strategia che proprio in questo tempo saranno i fondamenti di un percorso lungo e di indispensabile cambiamento. Se alla disponibilità di avviare una fase pre-congressuale, unitaria, inclusiva, aperta alle diverse ricchezze di questo partito, mandando alla nostra gente un messaggio di ripartenza e principio del cambiamento corale rispetto al partito diviso e ostile con sé stesso che tanti conoscono, coinvolgendo, a puro titolo di esempio, in un gruppo di lavoro equilibrato, pur guidato dal segretario uscente, rappresentanze dei Giovani Democratici, dei sindaci del Pd, degli eletti in Consiglio Regionale, di iscritti appartenenti alle forze sociali, se a questa proposta Giovanni Gostoli, nella propria replica dopo la discussione nella Direzione del partito, resta totalmente indifferente e, anzi, si affretta a chiedere un voto, addirittura on line anche a chi non era presente nella Direzione. Ebbene, se tutti questi fatti sono accaduti, come in effetti avvenuto domenica sera nel corso della direzione regionale del Pd, vuol dire che l’orizzonte non lascia intravedere buone speranze».

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Giovanni Gostoli

Insomma, secondo il consigliere regionale dem «si continua a voler mantenere un partito diviso per correnti, dipendente da pochissimi personaggi; non si chiama alla partecipazione, alla corresponsabilità nella costruzione del cambiamento; si trasmette un pessimo messaggio non solo ai nostri iscritti ma anche e soprattutto a tutti coloro che ancora credono che il Partito Democratico possa costituire un interlocutore allo strapotere delle destre in questa Regione – continua Carancini – si ipoteca consapevolmente una frattura nel gruppo consiliare regionale del Pd; non si comprende che trasmettiamo un messaggio di autoconservazione soprattutto all’esterno, luogo nel quale dovremmo ricostruirci una credibilità; non si ha il coraggio di guardare in faccia al futuro mettendo in discussione gli ultimi 15 anni di gestione del potere all’interno del Pd, compreso il tempo dell’ultima storica sconfitta che i marchigiani ci hanno inflitto; si seppellisce la vitale necessità di svolgere un’opposizione dura e, allo stesso tempo, anche capace di ricostruire l’affidabilità della politica fatta di visione e proposte concrete. Ho fiducia che la nostra base, le nostre persone, ci facciano risvegliare dal sonno della ragione e dell’indifferenza verso il compito di responsabilità che dobbiamo sentirci addosso per coloro che rappresentiamo, ma soprattutto verso i valori che il Pd assume nel proprio atto fondativo. Ho fiducia – conclude Carancini – che i giorni che ci separano dall’assemblea regionale del Pd faccia capire a Giovanni Gostoli che, mai come in questo momento nella storia del Pd delle Marche, occorre uno spirito unitario e aperto, azzerando i riti del passato e ricreando un clima di comunità politica».

 

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