«Abbiamo sperato fino all’ultimo giorno che Ancona fosse eletta Capitale Italiana della Cultura per il 2022. Ancona avrebbe potuto vincere per i suoi 2400 anni di storia, per il suo immenso patrimonio e per la sua naturale predisposizione, non certo per la gestione della cultura targata Marasca-Mancinelli, chiusa e autoreferenziale, centralizzata e incapace di coinvolgere i tanti operatori culturali che avrebbero dato un contributo fattivo». Così il capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Angelo Eliantonio, il consigliere regionale e comunale Marco Ausili e la consigliera comunale Maria Grazia De Angelis sulla scelta del Mibact di premiare Procida come Capitale Italia della Cultura per il 2022. «Questa amministrazione comunale- hanno detto i consiglieri – ha disperso i propri luoghi della cultura diffusa e il proprio patrimonio, si pensi alla Biblioteca Comunale chiusa da due anni, alla tenuta dell’Anfiteatro Romano e del Porto Traianeo, alla Pinacoteca Comunale solo per citare i più . Questo verdetto non è certo la sconfitta della nostra splendida città dai tanti potenziali, ma è la sconfitta di questa conduzione a senso unico, che ora dovrà per forza fare i conti con le nostre proposte, senza arroccarsi nuovamente sulle consuete posizioni fallimentari: coinvolgimento totale degli operatori culturali, spoliticizzazione della gestione del settore cultura, difesa, recupero e valorizzazione del patrimonio, nuova politica sugli eventi cittadini volti a una maggiore risonanza, per rendere Ancona interessante meta appetibile come ogni Capoluogo di Regione che si rispetti».
Capitale Cultura, Ancona è fuori: «Un progetto senza visione»
«Inutile negare l’amaro in bocca, ma il lavoro svolto ci ha aiutato a crescere»
Capitale italiana della Cultura, si ferma la corsa di Ancona Procida è la vincitrice
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