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Otto chili di cocaina in auto:
condannati pusher e corriere

ANCONA - Sei anni di reclusione e 30mila euro di multa a due albanesi di 43 e 37 anni, arrestati lo scorso a Senigallia in quello che, secondo gli inquirenti, doveva essere lo scambio di una partita di droga

La droga sequestrata

 

Sei anni di reclusione e il pagamento di una multa di 30mila euro. Questo il tenore della condanna per i due albanesi arrestati lo scorso luglio dalla Squadra mobile di Ancona con otto chili di cocaina divisi in sette panetti. Il blitz era scattato lungo l’Arceviese di Senigallia. In arresto erano finiti un 37enne e un 43enne. Questa mattina, l’esito del procedimento nel corso del quale le difese hanno deciso di procedere con il rito abbreviato. Il 43enne è ancora in carcere. Il 37enne è ai domiciliari. L’operazione della Narcotici è scattata il 10 luglio, quando gli agenti hanno intercettato nei pressi del casello autostradale di Senigallia una Seat Altea con targa polacca. Al volante c’era il 43enne. L’uomo si è spostato verso l’interno, sull’Arceviese, per poi fermarsi nel piazzale di una ditta. Qui il conducente è stato raggiunto dal 27enne, per gli inquirenti il destinatario della partita di droga. E’ scattata la perquisizione. I sette panetti (da circa 1.150 grammi ciascuno)  sono stati trovati  in un doppio fondo realizzato sotto i sedili posteriori, all’altezza del bagagliaio dell’autovettura. Il nascondiglio è stato aperto  da un dispositivo elettrico costruito ad hoc e azionabile dall’accendisigari. Insieme allo stupefacente sono stati rinvenuti, sempre nel doppio fondo, 5mila euro in contanti, piú altri 1.300 euro che il conducente teneva in tasca, nonché 3 telefoni cellulari e un navigatore. Le perquisizioni personali e domiciliari eseguite invece a carico dell’operaio albanese di 37 anni, residente a Senigallia,  hanno permesso di rinvenire 5mila euro in contanti, tenuti in tasca e altri 10mila euro in contanti nascosti in un intercapedine all’interno della propria abitazione, dove l’uomo vive con la famiglia. Inoltre è stato rinvenuto un dispositivo elettronico utilizzato per individuare le microspie degli organi investigativi. Lo stupefacente, una volta tagliato e, quindi, triplicato nel peso, avrebbe fruttato alla malavita circa un milione di euro.

Intercettata maxi partita di cocaina: 8 chili sotto sequestro, in carcere pusher e corriere

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