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Omicidio di Rosina Carsetti,
arrestati Enea e Arianna

FIGLIA E NIPOTE sono finiti in manette questa mattina, il gip ha disposto per entrambi la misura cautelare in carcere. Contestata anche la premeditazione del delitto della 78enne, uccisa il 24 dicembre a Montecassiano. Coinvolto anche il marito, Enrico Orazi, ma per lui il giudice non ha ritenuto vi fossero motivi per applicare provvedimenti restrittivi

 

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Arianna Orazi con il figlio Enea Simonetti

 

di Gianluca Ginella

Arianna Orazi ed Enea Simonetti sono stati arrestati questa mattina per l’omicidio di Rosina Carsetti. La figlia e il nipote della 78enne sono stati raggiunti da una misura cautelare in carcere disposta dal Gip e notificata dai carabinieri. Contestata anche la premeditazione dell’omicidio dell’anziana che è stata strangolata il 24 dicembre nella villetta di Montecassiano, dove viveva con loro due e il marito Enrico Orazi. E anche lui per il gip è coinvolto nell’omicidio, il giudice però non ha ritenuto di applicare misure cautelari nei suoi confronti.

Montecassiano_Omicidio_FF-8-650x433Nelle prime ore di questa mattina si è chiuso il cerchio intorno ai tre indagati. Il quadro su chi abbia ucciso l’anziana è stato realizzato carabinieri del comando provinciale di Macerata, comandato dal colonnello Nicola Candido, coordinati dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi, nel corso di queste settimane. Ma i carabinieri sin da subito avevano pensato che la storia della rapina fosse un bluff. Dopo i primi sopralluoghi la notte del 24 dicembre hanno compreso che nella villetta non era entrato nessun malvivente (come invece sostengono gli indagati) ma che l’omicidio nasceva in famiglia. Per settimane hanno messo in fila le prove per arrivare a chiedere una misura cautelare. Il quadro emerso è ancora più inquietante per il fatto che la procura contestata anche la premeditazione dell’omicidio.

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Il procuratore Giovanni Giorgio

Ad Arianna, 49 anni, ed Enea, 20, viene contestato il concorso in omicidio volontario premeditato pluriaggravato dalla minorata difesa della vittima. Ancora più grave la posizione di Arianna che per gli inquirenti ha diretto e organizzato la cooperazione tra i complici. A lei vengono poi contestati i maltrattamenti in famiglia verso la madre, quelli che sia lei che il marito dell’anziana, hanno sempre negato sostenendo, disse Arianna, che Rosy fosse un persona «lamentosa». Qualcosa di diverso hanno detto agli inquirenti gli amici e i conoscenti di Rosina che hanno raccolto gli sfoghi dell’anziana che ad una amica disse di voler scrivere una lettera temendo che l’avrebbero uccisa. Anche il marito di Rosina per gli inquirenti è coinvolto nell’omicidio. L’uomo ha 79 anni e il gip ha ritenuto che non vi sia attuali motivi per applicare una misura cautelare anche per lui. Gli inquirenti non hanno dimenticato, nel chiedere la misura cautelare, la storia del rapinatore (che Enrico e Arianna avevano raccontato non solo ai carabinieri, ma pure in tv: anche mimando le mosse che l’uomo avrebbe fatto mentre era in casa). Agli indagati viene contestato il reato di concorso in simulazione della rapina. Reato che il gip ha ritenuto provato a livello indiziario e aggravato dallo scopo per cui è stato commesso: salvarsi dall’accusa di omicidio pluriaggravato. Maggiori dettagli sugli arresti saranno forniti in una conferenza stampa che il procuratore Giovanni Giorgio terrà alle 11,30 insieme ai carabinieri.

 

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I carabinieri controllano l’auto della famiglia Orazi. Nella foto, col piumino chiaro, la figlia della 78enne, Arianna

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