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Dantedì, l’Inferno in dialetto jesino

JESI – Sulle pagine Fb della Biblioteca Planettiana e ‘Jesi Cultura e Turismo’ domani saranno pubblicati 12 video per la lettura a puntate di brani del primo canto della Divina Commedia a cura dell'attore Dante Ricci e, in parallelo, della versione in vernacolo dell’universitario Gioele Marozzi

Domani, giovedì 25 marzo, è il Dantedì, giorno in cui si ricorda l’inizio del viaggio di Dante Alighieri nei tre regni dell’oltretomba. Per l’occasione – fa sapere una nota del Comune di Jesi – sulle pagine Facebook “Biblioteca Planettiana Jesi” e “Jesi Cultura e Turismo” verranno pubblicati 12 video, a puntate (ad intervalli di un’ora l’una dall’altra), nei quali sarà proposta la lettura di brani del primo canto dell’Inferno, a cura dell’attore Dante Ricci, ed in parallelo della versione in vernacolo jesino di Martin Calandra (al secolo, Ezio Felicetti), letta dal giovane jesino, dottorando dell’Università di Macerata. Al termine della giornata, saranno pubblicati i video integrali delle letture. Martin Calandra, poeta nato a Jesi, città in cui nel 1472 venne data alle stampe una delle prime edizioni della Divina Commedia, ha pubblicato la versione in vernacolo jesino del primo canto dell’Inferno di Dante Alighieri, trasposizione geniale e gradevolissima, in appendice al volume “Monno de oggi: sonetti e scantafaole”, nel 1959; Calandra è uno dei poeti dialettali più noti e apprezzati, cantore della jesinità vera ed intimo conoscitore dell’animo dei suoi concittadini. L’idea si inserisce all’interno delle iniziative per le celebrazioni dantesche, alle quali l’Amministrazione sta lavorando, anche in collaborazione con le scuole ed altri soggetti, e che vedranno realizzate diverse proposte nel corso dell’anno.

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