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Fiori alle forze dell’ordine
e statale bloccata
I commercianti: «Vogliamo lavorare»

SENIGALLIA - Manifestazione pacifica questa mattina organizzata dal Movimento Ospitalità Velluto a cui hanno partecipato circa 300 persone, quasi tutte rappresentanti del settore terziario. Una delegazione ricevuta dal sindaco Olivetti con la proposta di instituire un tavolo permanente per far ripartire le attività: «Ridateci la dignità»

Un momento della manifestazione a Senigallia

di Alberto Bignami e Federica Serfilippi

E’ stata una manifestazione pacifica quella che si è svolta, questa mattina, a Senigallia dove si sono dati appuntamento gli addetti del commercio, uniti sotto la bandiera del “Movimento Ospitalità Velluto”. E’ stata ‘bloccata’ una parte della statale adriatica, poi i manifestanti si sono diretti verso il municipio per incontrare il sindaco Olivetti. Momento simbolico: i mazzi di fiori regalati alle forze dell’ordine in segno di rispetto e per prendere le distanze dalle altre manifestazioni che hanno portato a scontri e tafferugli in alcune parti d’Italia. Al corteo, partito all’altezza della stazione ferroviaria e terminato di fronte al municipio, hanno partecipato circa 300 persone, alcune delle quali venute dalle città limitrofe. 

I manifestanti in piazza Roma a Senigallia

«L’obiettivo – spiega Corrado Canafoglia, avvocato del MOV – era creare meno disagi possibili ai cittadini e agli automobilisti, esprimendo la volontà di riapre le attività in tutta sicurezza. Vogliamo conoscere il piano vaccini in maniera chiara per capire le scelte adottate dal governo: prima si somministrano le dosi e prima torniamo alla normalità. Vanno bene i ristori per le imprese in difficoltà, ma serve una programmazione. Quando si riapriranno i negozi e le attività, ci saranno comunque gli arretrati da pagare, le moratorie dei mutui verranno meno. Insomma, ci saranno persone che non avranno soldi per pagare quanto chiesto dallo Stato e dalle banche. Per questo, abbiamo chiesto al sindaco un tavolo permanente in Comune per risolvere i problemi attuali che si potrebbero ripercuotere nell’immediato futuro. Lo chiederemo anche alla Regione: vogliamo partecipare ai tavoli e capire con chiarezza le scelte adottate. Non ci fermeremo alla manifestazione di oggi». Al corteo ha partecipato anche Simone Massi, titolare della Vecchia Osteria Birreria e BBQ di Marotta.  «Ci siamo ritrovati all’incrocio col fiume Misa – dice – per poi spostarci all’altezza del SenbHotel dove potevamo farci notare dai cittadini. Nessuno di noi aveva voglia di creare disagi, ma solo di far capire la nostra situazione». Le auto, all’altezza del “semaforo della Penna”, sono state fatte scorrere nonostante la presenza dei manifestanti, armati di slogan e fiori. Questi ultimi regalati alle forze dell’ordine e donati ad una agente della Polizia Locale, autorizzata dal Comando.
«Siamo arrivati alle 8.30 – racconta – per poi dirigerci successivamente in piazza Roma, dove si trova il Comune, e dove una piccola delegazione ha incontrato il sindaco per un tavolo di lavoro. Lo stesso primo cittadino è sceso per dimostrare la propria sentita solidarietà. La manifestazione – sottolinea – è stata pacifica e tranquilla ed è servita per portare alla luce il reale disagio che stiamo vivendo non solo noi, ma anche i nostri dipendenti che si sono improvvisamente trovati senza lavoro e con una cassa integrazione davvero misera, che continua ovviamente a diminuire con il trascorrere del tempo». I manifestanti hanno poi lasciato la città della “spiaggia di velluto” poco dopo mezzogiorno. Tra gli slogan: “Proteggiamo le piccole e medie imprese: creatività, tradizione, identità e orgoglio del nostro Paese”, “Ridateci la dignità”, “Questa non è più una quarantena, è un arresto domiciliare”, “Vogliamo lavorare” e “Ci siamo non solo per pagare le tasse”.

Al centro l’avvocato Canafoglia

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