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Superenalotto da 156 milioni,
la telefonata del vincitore al tabaccaio:
«Grazie di cuore, mi ricorderò di te»

IL TITOLARE della tabaccheria fortunata di Montappone Gianmario Mennecozzi ha ricevuto stamattina la chiamata del neo milionario: «Magari un regalino ce lo aspettiamo». Con lui, i suoi familiari e il sindaco Mauro Ferranti: «Questa per noi è una nuova pagina, un segnale di speranza per una ripresa»

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di Andrea Braconi

Il telefono di Gianmario Mennecozzi ha squillato intorno alle 7.30 del mattino. Una voce sconosciuta, forse anche camuffata, per poche ma significative parole: «Grazie di cuore, mi ricorderò di te».

«Mi ha detto solo questo», racconta il titolare della tabaccheria di Montappone sulla quale da ieri sera si sono accesi i riflettori nazionali grazie alla maxi vincita al Superenalotto da 156 milioni di euro. «Ma netti saranno 126, considerando che c’è una tassa del 20% sulle vincite superiori a 500 euro», spiega il tabaccaio.

Nessun ritorno economico, però, per il suo esercizio commerciale. «Non prendiamo un centesimo, ma magari un regalino dal vincitore ce lo aspettiamo», ironizza mentre mostra il tabulato delle vincite, con il codice della ricevitoria ma soprattutto la sestina vincente: 1-7-37-43-63-81. «É stata una schedina secca da 2 euro, senza superstar – continua Mennecozzi – O è uno che gioca sempre la stessa schedina, o che ha tentato. Non sappiamo però se fosse una precompilata. Non è la prima vincita importante, negli anni abbiamo fatto anche 2 cinque e qualche 4 superstar, ma parliamo pur sempre della quarta vincita di sempre a livello nazionale».

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Accanto a lui, oltre al sindaco Mauro Ferranti, c’è il genero Serio Tuliani, 83 anni, che la tabaccheria l’aveva eredita dal padre. «Sono contento perché non so quanto mi è rimasto – scherza – non pensavo di ricordare un momento del genere».

Una delle figlie di Gianmario si chiama Federica, 28 anni, laureata in giurisprudenza e con le idee già piuttosto chiare. «Se avessi vinto io cosa avrei fatto? Come prima cosa avrei donato questi soldi ai servizi pubblici essenziali, magari ai disabili, avrei aiutato i più bisognosi. La somma è molto elevata, non l’avrei tenuta tutta per me».

All’esterno, oltre all’immancabile capannello di giornalisti e videoreporter, ci sono il sindaco Mario Ferranti e il suo vice Mario Clementi. «Mi piace pensare che magari Montappone venga da adesso in poi identificato come un paese fortunato – rimarca il primo cittadino – e che questo sia di auspicio per il prossimo futuro per un territorio che vive di tradizione con il cappello. Questa per noi è una nuova pagina, un segnale di speranza per una ripresa».

Un appello al vincitore? «Che ne faccia un buon uso e che abbia un pensiero per il nostro paese – aggiunge il primo cittadino – Se mi chiedete cosa ci servirebbe, direi che sarebbe utile una casa di riposo, un servizio fondamentale anche per il territorio circostante. Possiamo anche pensare anche ai giovani, alla ristrutturazione di un parco giochi e tante altre cose, per dare qualità e uno standard di vita migliore a tutti».

SuperEnalotto, centrato nelle Marche il “6” da 156 milioni

 

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