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“Donne ch’avete intelletto d’amore”,
il tema di “Non a voce sola”

LA RASSEGNA curata da Oriana Salvucci riparte con la sua ricerca sul mondo femminile e sulle sue infinite declinazioni: 13 incontri e 15 grandi ospiti che racconteranno la loro visione a partire dal 2 luglio. Appuntamenti in provincia di Ancona a Loreto e Numana

 

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Oriana Salvucci e Lucia Tancredi

 

Nell‘anno di Dante “Non a Voce Sola” non poteva non scegliere il verso de’ La vita nova “donne ch’avete intelletto d’amore” per far ripartire la sua ricerca sul mondo femminile e sulle sue infinite declinazioni. La rassegna di filosofia, poesia, narrativa, musica ed arti alla sua dodicesima edizione corre quest’anno di nuovo lungo le Marche con incontri reali e stimola in ogni suo incontro una riflessione sulle donne scatenando il dialogo tra i generi, si rivolge una domanda fondamentale: cosa significa per le donne del nostro tempo avere intelletto d’amore?

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Barbara Alberti

«Per la direttrice artistica Oriana Salvucci bisogna partire dalla visione stilnovista e andare oltre, bisogna partire dal concetto d’amore dantesco come scoperta, una scoperta che scardina l’animo dal suo stato di quiete, che lo agita e lo porta alla ricerca della bellezza e alla contemplazione della bellezza – si legge in una nota – . Ma si sa, le donne conoscono l’amore, secondo Dante, in una maniera profonda, e sanno che il piacere nasce dalla conoscenza e l’esperienza d’amore è un’esperienza conoscitiva. Le donne che hanno intelletto d’amore danno una nuova lettura della realtà e del mondo, sono portatrici di una nuova visione che scardina il già detto, il già pensato, il pensiero unico maschile universale, neutro, totalizzante. Un pensiero altro che si fa carico dei corpi sessuati e delle loro elaborazioni, un pensiero aperto alle differenze e prima fra tutte quella sessuale. Un pensiero che riconosce l’alterità e la relazione, un pensiero che reca le stimmate del cammino faticoso delle donne verso la libertà, una libertà che fa paura».

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Franco Arminio

Partendo da questa riflessione quest’anno Non a Voce Sola interrogherà in 13 incontri 15 grandi ospiti che racconteranno la loro visione del femminile e della scoperta dell’amore attraverso l’intelletto. Ad aprire le danze, in una anteprima che si prefigura pirotecnica, sarà il 2 luglio a Loreto, al Parco delle Rimembranze alle ore 21,15, la poliedrica Barbara Alberti con un intervento dal titolo Donne ch’avete intelletto d’amore; seguirà il 5 luglio l’apertura della rassegna alle 18,30 al prestigioso Teatro della Fortuna di Fano con la presenza di tre splendide ospiti. La scrittrice Laura Imai Messina presenterà il suo ultimo libro, Le vite nascoste dei colori, e successivamente il dialogo scenico tra l’attrice teatrale Isabella Carloni e la scrittrice Lucia Tancredi dal titolo Le irriverenti, chiuderà la serata. Il 16 luglio alle ore 21,15 presso Piazza del Santuario a Numana sarà la volta della autorevole giornalista Tiziana Ferrario con un intervento dal titolo Uomini, è ora di giocare senza falli. Il 20 luglio a Piazza Garibaldi a Porto Sant’Elpidio toccherà a Gad Lerner, alle ore 21,15 a parlare della sua visione delle donne e dell’intelletto d’amore in un intervento dal titolo L’Infedele; Il 23 Luglio alle 21,15 a Piazza del Santuario a Numana e il 24 luglio, ore 19, a Piazza Perfetti a Sarnano, ci sarà un doppio appuntamento con il giornalista Riccardo Iacona, che dialogherà con il pubblico sul tema L’Italia in presa diretta.

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Umberto Galimberti con Oriana Salvucci

Il 29 luglio alle ore 21,15, presso l’Arena Gigli di Porto Recanati, la poetessa Mariangela Gualtieri porterà in scena una lettura teatrale titolata Il quotidiano innamoramento. Francesca Mannocchi, invece, sarà protagonista della rassegna il 30 luglio alle ore 21,15, a Mondolfo, presso i Giardini della Rocca, di un incontro in cui racconterà al pubblico di Non a Voce Sola la sua esperienza di intelletto d’amore attraverso la scrittura del romanzo Bianco è il colore del danno. Il poeta Franco Arminio sarà invece mattatore dell’incontro previsto a Monterubbiano, al Chiostro di San Francesco, il 4 agosto alle ore 21,15, in cui leggerà la sua lettera aperta all’amore dall’enigmatico titolo Lettera a chi non c’era. Il 2 settembre alle ore 21,15, al Teatro Comunale di Montecosaro, il tandem formato da Elisabetta Rasy e Lucia Tancredi traccerà un intricato origami di figure femminili alla ricerca della bellezza di vivere, in un dialogo dal titolo Le indiscrete; seguirà il 10 settembre alle ore 21,15, al Teatro Comunale di Urbisaglia, un altro duo ovvero l’economista Francesco Maggio e la scrittrice Lucia Tancredi che racconteranno l’economia attraverso un interessante intervento dal titolo Post Economia. Sarà, il pensoso filosofo Umberto Galimberti, il protagonista della tappa di Macerata, il 16 settembre alle 21,15, al Teatro Lauro Rossi con un intervento che lega intelletto d’amore e felicità, dal titolo Il mito della felicità. A chiudere la rassegna, il 25 settembre a Porto Sant’Elpidio al Teatro delle Api, alle ore 18, sarà l’illustre e amata scrittrice Dacia Maraini, con un intervento titolato, La scuola ci salverà. Questo ultimo incontro sarà la fine del percorso di Non a Voce Sola e l’anteprima della Rassegna Parlare Futuro.

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Tiziana Ferrario

La Rassegna è patrocinata dalla Regione Marche, dalla Commissione Pari Opportunità Regionale, dalle Università delle Marche , da un circuito di undici Comuni (Loreto, Fano, Numana, Porto Sant’Elpidio, Sarnano, Porto Recanati, Mondolfo, Monterubbiano, Montecosaro, Macerata) e da numerosi sponsor privati. La scrittrice Lucia Tancredi, colei che da sempre traccia la rotta della Rassegna Non a Voce Sola, ha salutato così il fil rouge di Non a Voce Sola 2021: «Nelle celebrazioni dell’anno dantesco, la rassegna Non a voce sola di quest’anno vuole citare il Poeta ispirandosi al titolo della sua canzone ” Donne ch’avete intelletto d’amore”. Per le donne intelletto e amore non sono una polarità distante e antitetica, ma una compresenza attiva e partecipata. L’amore è scienza, il sentire è conoscenza: questa armonia è la vocazione e il talento delle donne, fondamentale oggi per ricreare un tessuto di memoria, una progettualità di futuro, un presente vivo e condiviso. Le donne sono ” maestre d’amore” anche nel rettificare una lingua che, attraverso il racconto, può dirsi e può dire, comunicando i saperi della letteratura, dell’arte, della filosofia, della politica e dell’economia. Non a voce sola continua quest’anno il suo percorso al femminile, in nome della differenza, occupando le piazze e i luoghi della polis dove, in sicurezza, stare l’uno in presenza dell’altra, esercitando quell’ intelletto d’amore di cui le donne sono maestre e testimoni.

Oriana Salvucci, direttrice artistica della Rassegna, ha così definito l’intelletto d’amore dantesco del mondo femminile da lei scelto come riflessione al centro della manifestazione, e la selezione di ospiti che ha ingaggiato per sviluppare un sano dialogo tra i generi: «Le donne maestre e testimoni di quell’intelletto d’amore che esercitano quotidianamente, lo fanno agire ogni volta che abitano i terreni salini, resistono alle tempeste, sopravvivono alla negazione simbolica del loro essere differenti. Il cammino di Non a Voce Sola continua con una nuova linea direttrice che è percorso e direzione, pellegrinaggio laico fra ottiche e prospettive diverse. E’ percorso di cambiamento, è cammino della viandante in ricerca, è labirinto e caleidoscopio, ma soprattutto racconto e narrazione. Un luogo dove le donne si danno il diritto di scrivere un nuovo destino, un luogo dove è possibile un dialogo fra donne e uomini nel rispetto della comune e differente libertà. Uno spazio che come ogni anno ha l’ambizione di promuovere un dialogo, di suscitare interrogativi, di aprire varchi anche impossibili. Del resto vi è stato sempre un dialogo fecondo fra le donne e l’impossibile. E’ con queste premesse che si avvicenderanno le varie ospiti e i vari ospiti. Da Barbara Alberti a Laura Imai Messina, da Lucia Tancredi a Isabella Carloni, da Elisabetta Rasy a Francesco Maggio, da Tiziana Ferrario a Riccardo Iacona, da Gad Lerner a Umberto Galimberti, da Francesca Mannocchi a Franco Arminio, da Mariangela Gualtieri a Dacia Maraini. Un percorso labirintico fatto di echi e richiami dove ci si può smarrire, ma anche ritrovare, un nuovo inizio e un buon presagio, ne abbiamo bisogno».

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