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Costruttore di pipe e cornamuse
rileva un emporio durante il lockdown:
la storia di Luca fa il giro d’Italia

SAN SEVERINO - Il 30enne, insieme al fratello, ha riaperto l'attività chiusa da tempo e l'ha ristrutturata facendola diventare "Artisan": un luogo un po’ ferramenta, un po’ laboratorio di creazione di pipe originali, un po’ negozio dove si vende di tutto, compresi prodotti a chilometri zero che arrivano dalle aziende del territorio

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Luca Paciaroni

Vecchi mestieri che diventano nuovi grazie al rinnovato amore per l’artigianalità. Sta facendo il giro d’Italia la storia di Luca Paciaroni, 30enne di San Severino che, assieme al fratello Mauro, ha rilevato una vecchia bottega chiusa da tempo, l’ha risistemata e l’ha fatta diventare “Artisan”, un luogo un po’ ferramenta, un po’ laboratorio di creazione di pipe originali, fatte a mano, un po’ emporio dove si vende di tutto, compresi prodotti a chilometri zero che arrivano dalle aziende del territorio. Il ritorno dei giovani ai vecchi mestieri, come racconta proprio la storia di Luca, è sempre più una tendenza. Quella dei fratelli Paciaroni è una storia che anticipa però un po’ i tempi perché era partito, tempo fa, da una piccola frazione del territorio prima di arrivare in centro.

«Costruisco pipe e cornamuse da diversi anni ma col lockdown il mercato si era bloccato. Con mio fratello Mauro – racconta Luca – abbiamo rilevato un grande emporio chiuso da tempo e dove si vendeva di tutto. Durante la pandemia lo abbiamo ristrutturato, arredato con legni recuperati e materiali naturali lavorati esclusivamente a mano per farne un luogo ibrido, nuovo ma che affonda però le radici nel vecchio. Adesso Artisan è un luogo in cui condividere il proprio tempo, le conoscenze e le abilità. Creiamo oggetti torniti, targhe in legno, coltelli, strumenti da lavoro e le mie amate cornamuse, che ho imparato a costruire negli anni e in modo autodidatta. La bottega è anche un laboratorio di lettering, il recupero della ‘bella scrittura’ e, come un vero emporio, rivendiamo un po’ di tutto inclusi prodotti alimentari provenienti esclusivamente da coltivatori locali». Il fratello di Luca, Mauro, è writer e si dedica alla calligrafia. Si definisce ‘amanuense artigiano’ e non solo ha fatto del ‘lettering’ il suo lavoro ma costruisce anche la carta e gli inchiostri, seguendo i metodi di lavorazione medioevali.

Classe 1986, un diploma da perito industriale capotecnico conseguito con grande profitto al Divini, Luca ha anche frequentato l’Accademia di Belle arti per poi appassionarsi, prima dell’artigianato, alla musica. Ha suonato negli Errabundi Musici e sa dare voce, e anima, a strumenti antichi come pive piemontesi, pive medievali, zampogne e great highland bagpipe. Ma le sue mani sono lo strumento grazie al quale sa interpretare meglio, da sempre, la sua passione: quella di lavorazioni uniche che stanno facendo conoscere San Severino in Italia e nel mondo. «E’ bello vedere che ci sono giovani settempedani attaccati al territorio e alle tradizioni – sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei –. Sono tanti quelli che si affidano all’estro e alla creatività per affrontare la vita e spesso questo premia talenti straordinari di cui non possiamo che andare fieri».

 

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