di Paolo Paoletti e Maria Nerina Galiè
Ancora un dramma nel territorio di Montefortino. Il tutto a meno di 24 ore dall’incidente in un cantiere edile costato la vita al 56enne Luigi Fares. Questa volta a perdere la vita, a seguito di una tragica caduta nel vuoto durante una rampicata, è stato un ragazzo 30enne originario di Fabriano, Mattia Orsi.
Doveva essere un sabato all’aria aperta, immersi nella natura dei Sibillini, per i due amici che si sono recati stamane a Pizzo Berro, montagna che ricade nel territorio di Montefortino, al confine con Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Secondo le primissime notizie che arrivano dal luogo dell’incidente, qualcosa è andato storto durante una rampicata. I due sono precipitati nel vuoto. Uno è riuscito a salvarsi mentre per il 30enne di Fabriano non c’è stato nulla da fare. Tempestivo l’intervento e la mobilitazione del Soccorso Alpino di Montefortino e di Macerata che ha raggiunto il luogo della caduta quanto mai impervio. Le squadre di soccorso sono partite dal Presidio Integrato di Amandola costituito dal Soccorso Alpino di Montefortino e dalla Croce Azzurra dei Sibillini, recentemente inaugurato alla presenza di Guido Bertolaso. Soccorso Alpino di Montefortino che si è subito mobilitato ed ha raggiunto il luogo della caduta quanto mai impervio. Il giovane ancora in vita è stato subito affidato ai sanitari mentre per l’altro ragazzo purtroppo non c’era più niente da fare.
Impossibile raggiungere con i mezzi il punto dove si trovava il corpo del giovane tant’è che si è reso necessario, con la supervisione del 118, l’intervento dell’elisoccorso Icaro 2 per poter recuperare la salma del ragazzo, successivamente trasportata a Frontignano, in attesa delle direttive della magistratura. Orsi era un grande esperto ed appassionato dei monti e della montagna. Il suo tempo libero era dedicato interamente alle escursioni e a panorami che immortalava con fotografie artistiche che poi condivideva con gli amici e con chi lo seguiva sui social.
Tantissime le vette e le mete raggiunte: Val di Tela, il Foro degli Occhialoni, Monte Priora e il Corno piccolo del Gran Sasso per accennarne alcune.
Le sue passioni erano il trekking, l’alpinismo, l’enduro Mtb e la fotografia. Amante della fauna selvatica, nelle colline dell’Alta Valle dell’Esino, spinto dalla curiosità vi andò più volte per cercare, riuscendoci, a fotografare con non poca fatica un cervo dai palchi giganteschi. Un animale che probabilmente lo affascinava in maniera particolare tanto che, proprio per andare alla ricerca di cervi, si era messo d’accordo con alcuni amici appena nella serata di venerdì pianificandolo per i prossimi giorni l’ennesima escursione.
La notizia della tragedia accadutagli si è subito diffusa nell’ambiente degli amanti dei monti, rimasti increduli per quanto accadutogli vista, soprattutto, la sua grande esperienza maturata negli anni.
(Servizio aggiornato alle 18)
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