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Molestie a Greta Beccaglia:
«Dipende dalla mano e dalla situazione»,
bufera sul post condiviso dall’assessore

IL CASO - Il delegato all'Ambiente, Michele Polenta, ha postato una foto che ritrae la giornalista molestata in diretta tv mentre è in compagnia di Luciano Moggi, corredata da una didascalia: «Nella vita si possono compiere azioni di cui ti penti, il problema è se capita di farlo con persone che non accettano le scuse per propria opportunità». La reazione di Altra Idea di Città: «E' vergognoso, così minimizza l'accaduto. Le istituzioni dovrebbero per prime emarginare pensieri di questo tipo»

Il post pubblicato sulla propria bacheca Facebook dall’assessore all’Ambiente, Michele Polenta

 

«Gravissime dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Polenta». L’accusa arriva da Loretta Boni, portavoce di Altra Idea di Città, a seguito di un post condiviso dall’assessore del Comune di Ancona, Michele Polenta, sulla propria bacheca Facebook dove si vede l’ormai, anche questa virale, foto della giornalista di Toscana Tv, Greta Beccaglia, in posa con il procuratore sportivo Luciano Moggi. Nella foto vi è disegnata una freccia ad indicare la mano di Moggi appoggiata sulla giornalista. Un’immagine che l’assessore all’ambiente Michele Polenta ha postato sul proprio profilo commentando: «Nella vita si possono compiere delle azioni di cui poi ti penti, il problema è se ti capita di farlo con persone che non accettano le scuse esclusivamente per propria opportunità». La giornalista la scorsa domenica è stata molestata mentre stava facendo un collegamento da un tifoso della Fiorentina, il 45enne Andrea Serrani, ristoratore di Chiaravalle. Il concetto espresso da Polenta «minimizza quanto è successo alla giornalista Greta Beccagliadenuncia Loretta Boni -, che è stata molestata sessualmente in diretta Tv mentre faceva il suo lavoro. Lo fa condividendo un altro post che ridicolizza la giornalista perché avrebbe già accettato in precedenza altri di questi “gesti”. Su quanto accaduto alla giornalista davvero se ne sono dette e lette di tutti i colori – prosegue – che ripropongono i clichè di sempre: è solo una goliardata… è una bella donna che si mostra e dunque può capitare ecc. ecc. Addirittura – prosegue – nel post l’assessore del comune di Ancona, Polenta, rimprovera la giornalista di non aver accettato le scuse del povero tifoso. Le donne e le femministe lo sanno, dentro un sistema patriarcale il nostro Paese ha un grave problema culturale che scivola sempre più in basso. Non ci troviamo di fronte soltanto a un gesto stupido, goliardico o di minor conto. Ma questo l’assessore Polenta proprio non lo capisce. Il 70% delle donne ha subìto discriminazioni sul lavoro e quasi il 50% (una su due) è stata oggetto di violenza, molestie o forme di controllo da parte del marito, del compagno o della famiglia. Il 63% delle donne che subiscono molestie o violenze non denuncia neppure l’accaduto, per sfiducia nelle istituzioni e nel sistema della giustizia». La portavoce sottolinea e ricorda poi come «il 25 novembre giornata mondiale contro la violenza maschile appena celebrata, le donne hanno manifestato per denunciare uno stato di cose che sembra non mutare, anzi. L’assessore Polenta rifrulla l’argomento. Lo scritto è vergognoso e ci sentiamo di stigmatizzarlo perché le istituzioni dovrebbero per prime emarginare pensieri di questo tipo gravi sul piano culturale e ancora più gravi perché affermato da chi co-governa una città. Proprio non ci basta – conclude – una panchina rossa davanti al Palazzo del Popolo in piazza 24 maggio».

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