
Ex Umberto I
di Martina Marinangeli
Un cantiere maledetto. Quando sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel, arriva sempre qualche inghippo a dilatare esponenzialmente i tempi di realizzazione della Casa della Salute e della Rsa che dovrebbero sorgere dalle ceneri dell’ex Umberto I. Solo una settimana fa, interrogato in Consiglio comunale dalla capogruppo del Movimento 5 stelle, Daniela Diomedi, il vicesindaco Pierpaolo Sediari aveva parlato di «una ragionevole aspettativa di finire i lavori entro settembre-ottobre 2022», e questa mattina ha fornito un aggiornamento della road map alla luce dell’incontro che si è tenuto il 26 gennaio tra ditta ed Asur. «Si è stabilito di dare avvio ai lavori complementari approvati dalla stazione appaltante – ha riferito –. Opere di completamento che riguardano aree esterne, parcheggi, marciapiedi. Il prossimo 10 febbraio (per permettere così l’approvvigionamento di materiali e l’organizzazione dell’attività) si partirà ed i lavori saranno ultimati entro l’estate. Con l’avvio di questo appalto potrà così riprendere a pieno regime anche l’attività del cantiere principale, che si concluderà contestualmente, in quanto alcune lavorazioni sono interconnesse». Un quadro che non ha affatto convinto la consigliera pentastellata, che ha ricordato come «siamo alla terza o quarta variante prezzi: questo affidamento fu aggiudicato al massimo ribasso del prezzo a base d’asta che probabilmente, in questo decennio nel frattempo trascorso, sarà stato recuperato. Penso che all’Asur i progetti li faccia Topo Gigio». La saga dell’ex Umberto I ha una storia lunga e travagliata, iniziata a livello embrionale addirittura nel 2006, con accordi tra Regione e Comune per la nuova vita dei locali di largo Cappelli.

Foto d’archivio
Per anni, l’avvio dei lavori è stato bloccato dal contenzioso con l’impresa Santarelli per il pagamento degli oneri di urbanizzazione, ma anche da uno scoglio burocratico, per la mancanza di parcheggi pubblici, sanato dal Comune con una variante urbanistica ad hoc. Poi, il 24 aprile del 2016, le ruspe si mettono in moto, in una giornata allora definita «storica» dalla sindaca Valeria Mancinelli. La conclusione dei lavori era stata prevista prima per novembre 2017, poi per la primavera del 2019, ma tra ritardi e rinvii si era arrivati al 2021 con il cantiere ancora in corso. Nel maggio scorso, Sediari aveva annunciato che «entro la fine dell’anno o al massimo nei primi mesi del 2022 i lavori saranno ultimati».
Ora la deadline è stata ulteriormente posposta, arrivando a settembre-ottobre. Se questa sia davvero la volta buona, solo il tempo potrà dirlo. A spiegare le ragioni dell’ennesima discrepanza nei tempi di realizzazione era stato lo scorso lunedì lo stesso vicesindaco: «a luglio 2021 l’Asur, in qualità di titolare del progetto, ha chiesto e ottenuto una proroga del permesso a costruire di altri tre anni. Alla struttura tecnica, prima di Natale, abbiamo rappresentato l’urgenza di capire come arrivare all’ultimazione dei lavori. L’ingegnere ci ha risposto che la sospensione è dovuta a motivi ostativi per i piani progettuali che dovevano adeguare i servizi da ospitare all’interno della nuova struttura, come la Rsa e il poliambulatorio del Viale. Risolti i problemi – aveva fatto sapere Sediari –, alla ditta che ha l’appalto verrà consegnato il lavoro di completamento del piazzale antistante i due padiglioni». Lavoro che, come riferito oggi, partirà il 10 febbraio. Di variante in variante, l’importo dell’appalto è aumentato di circa 1,5 milioni di euro. Una volta ultimati i lavori, il primo padiglione ospiterà la “Casa della Salute” e vi saranno trasferiti tutti i servizi presenti ora al Poliambulatorio del Viale della Vittoria: medici di base, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale con 54 ambulatori, infermieri di comunità e laboratori. Ci saranno anche la Medicina specialistica e una palestra per la riabilitazione. In un secondo padiglione, invece, ci saranno le residenze protette con 26 posti Rsa, una per demenze da 18 posti e, al piano terra, otto posti hospice. Per quest’ultimo tassello, però, è stata necessaria una variante, perché non era previsto inizialmente, cosa che ha contribuito a ritardare i lavori.
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